ROMA: SU PIAZZA DEL POPOLO TRASFORMATA IN CAMPO DA TENNIS CODACONS PRESENTA ESPOSTO A PROCURA E SOPRINTENDENZA
SITO STORICO SOTTRATTO A CITTADINI E TURISTI
Sul caso di Piazza del Popolo trasformata in campo da tennis in occasione degli Internazionali BNL d’Italia il Codacons ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Roma e alla Soprintendenza speciale Archeologia, belle arti e paesaggio di Roma.
Come noto nei giorni scorsi è stato inaugurato a Piazza del Popolo il campo da tennis allestito da Roma Capitale in collaborazione con Federtennis, che fino al 4 maggio ha ospitato le prequalificazioni femminili e maschili degli Internazionali BNL d’Italia. Campo che resterà allestito fino al 19 maggio e potrà essere utilizzato per gli allenamenti da ragazze e ragazzi dei club della Federazione.
Un bene storico e culturale, protetto dalla normativa vigente e che dovrebbe essere esclusivamente fruito per la propria bellezza e antichità, viene così del tutto snaturato e mercificato, sottraendolo ai cittadini e ai turisti che in questi giorni visitano la capitale – spiega il Codacons – Una scelta francamente incomprensibile che potrebbe costituire veri e propri reati contro il patrimonio culturale italiano.
Per tali motivi l’associazione ha presentato un esposto a Procura e Soprintendenza speciale chiedendo di verificare l’iter seguito per la trasformazione della piazza in campo da tennis, accertando se siano ravvisabili fattispecie penalmente rilevanti come quella prevista dall’art. 518 duodecies del codice penale secondo cui “Chiunque distrugge, disperde, deteriora o rende in tutto o in parte inservibili, o ove previsto, non fruibili beni culturali o paesaggistici propri o altrui è punito con la reclusione da due a cinque anni e con la multa da euro 2.500 a euro 15.000. Chiunque, fuori dei casi di cui al primo comma, deturpa o imbratta beni culturali o paesaggistici propri o altrui, ovvero destina beni culturali a un uso incompatibile con il loro carattere storico o artistico ovvero pregiudizievole per la loro conservazione o integrità, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da euro 1.500 a euro 10.000”.
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