14 Aprile 2016

ROMA, SICUREZZA SUL LAVORO: CODACONS PRESENTA ESPOSTO IN PROCURA

ROMA, SICUREZZA SUL LAVORO: CODACONS PRESENTA ESPOSTO IN PROCURA

SUI LUOGHI DI LAVORO TROPPI INCIDENTI E MORTI NELLA CAPITALE E NEL LAZIO. INDAGARE PER CONCORSO IN OMICIDIO E OMESSO CONTROLLO

Un argomento di estrema delicatezza che torna oggi prepotentemente alla ribalta è quello legato alla “sicurezza sul lavoro” soprattutto in relazione all’allarmante dato fornito dall’Osservatorio sicurezza sul lavoro Vega engineering di Mestre il quale – sulla base di dati Inail – fotografa una evidente emergenza a Roma e nel Lazio.
Lo afferma il Codacons, che ha presentato oggi un esposto alla Procura della Repubblica di Roma.
Nel 2015 sono state 105 le vittime del lavoro registrate nel Lazio, con un incremento della mortalità rispetto al 2014 (erano 90) pari al 16,6%. Il Lazio è la quarta regione a livello nazionale per numero di infortuni mortali in ambito lavorativo ma la situazione più delicata si registra proprio a Roma. Nella capitale, infatti, si contano 70 lavoratori deceduti nel 2015 ed è proprio la capitale che indossa, purtroppo anche a livello nazionale, la maglia nera per numero di vittime registrate in occasione di lavoro (47), seguita da Milano (35) Napoli (34), Bari (26) e Torino (23).
“Si tratta di una situazione gravissima che impone un intervento della magistratura – afferma il candidato sindaco di Roma e presidente Codacons, Carlo Rienzi – Vogliamo capire se gli organi competenti abbiano posto in essere tutti i provvedimenti per limitare quella che sembra essere una strage, con una mortalità che, purtroppo, aumenta di anno in anno”.
Per tale motivo il Codacons ha chiesto alla Procura di compiere tutte le indagini necessarie al fine di accertare il rispetto delle norme di sicurezza all’interno dei cantieri presenti a Roma e nel Lazio, quali attività abbia compiuto l’Inail al fine di garantire la sicurezza dei lavoratori o se siano prospettabili negligenze od omissioni idonee a configurare responsabilità penali per tutti quei soggetti, organi e autorità preposte a controlli, verifiche e rispetto delle norme di sicurezza, sotto il profilo dei reati di cui all’art. 328 c.p.  (Rifiuto di atti d’ufficio) oltre ai reati di omesso controllo e vigilanza, concorso in omicidio, e sulla base dell’art. 40 del codice penale che afferma: “Non impedire un evento, che si ha l’obbligo giuridico di impedire, equivale a cagionarlo”.

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