2 Dicembre 2020

Roma, scontro Raggi-Napoli sulle dimissioni del capo dei vigili urbani

 

di Rinaldo Frignani Questa mattina era al lavoro nel suo studio nel comando generale dei vigili urbani in piazza della Consolazione. Poi Stefano Napoli, comandante della polizia municipale, è uscito per una serie di impegni, lasciando dietro di sé gli interrogativi sulle sue dimissioni, annunciate con una lettera inviata alla sindaca Virginia Raggi nella quale l’alto ufficiale si è lamentato di non aver avuto il supporto dell’amministrazione capitolina dopo l’inchiesta della trasmissione Report dei giorni scorsi e la vicenda dei due agenti trasferiti dopo essersi appartati durante il servizio, forse però a loro volta vittime di un «corvo» all’interno del Corpo che ha fatto recapitare al Comando un loro audio a luci rosse. Nella tarda mattinata da parte sua la prima cittadina ha risposto a Napoli, non ufficializzando le dimissioni, ma limitandosi a dire: «Per andare avanti in questa città ci vuole molto coraggio, perseveranza e determinazione. Stiamo mandando messaggi chiari, no alla criminalità no alla camorra. Bisogna ripristinare la legalità. È evidente che ci sono tante prese di posizione che suscitano altrettante reazioni. Bisogna essere fermi sulle proprie posizioni e andare avanti. Per cui andremo avanti anche in questo caso». Sullo sfondo c’è anche il fatto che a fine dicembre scadrà il mandato provvisorio per il comandante, subentrato a luglio ad Antonio Di Maggio, e il suo posto potrebbe essere preso da un ex generale dell’Esercito, Paolo Gerometta, ora direttore delle Risorse umane e sicurezza sui luoghi di lavoro proprio dei vigili urbani, che era già stato indicato sei mesi fa alla guida del Corpo, ma poi la decisione era stata bloccata.

L’ufficialità delle dimissioni quinti non è ancora arrivata mentre sulla vicenda infuriano le polemiche, con i sindacati dei vigili urbani scesi in campo per difendere il loro comandante, che da parte sua ha scritto: «Ho dovuto constatare con sorpresa e rammarico la mortificante assenza del benché minimo cenno, da parte sua, di vicinanza alla mia persona e al mio ruolo. Ciò è stato tanto più avvilente ove si consideri che l’amministrazione era ed è perfettamente a conoscenza del merito delle vicende oggetto di disinformazione e dunque le è perfettamente noto come i fatti siano stati mistificati in danno di Roma Capitale e della mia persona. L’inusitata invettiva mediatica esplosa a partire da lunedì 23 novembre ha investito e gravemente screditato sia il sottoscritto che l’intero corpo di polizia locale di Roma Capitale. Quali e quante mistificazioni sono state consumate. Così come immediatamente verificabile da chiunque avesse avuto o abbia reale interesse ad approfondire per amore di verità. Come si può ragionevolmente ignorare la vera e legittima natura della tanto scabrosa verifica richiestami dall’allora comandante del corpo Angelo Giuliani su sollecitazione dell’onorevole Marsilio, tanto più che proprio quest’ultimo non ha mancato prima della puntata di Report di chiarire le vere ed inequivoche ragioni di quella interlocuzione?».

«Il Coordinamento Romano Ugl Pl non può esimersi dal denunciare l’ormai consolidata, indegna consuetudine, di strumentalizzare il Corpo di Polizia Locale di Roma Capitale, per oscure finalità di ricerca del consenso elettorale», attacca Marco Milani, Coordinatore Romano Ugl Polizia Locale. «In particolare sorprende come sia sufficiente a una trasmissione televisiva – continua – allestire un servizio montato su fatti datati quanto privi di rilevanza penale per screditare agli occhi della cittadinanza e della stessa amministrazione cittadina il quotidiano servizio svolto con dedizione dagli oltre 6mila uomini e donne che lo compongono.in questo contesto diventa assordante il silenzio della stessa amministrazione, che appare preoccuparsi più degli effetti mediatici e della gestione del consenso che di difendere l’immagine del proprio Corpo di Polizia e dei suoi appartenenti». Sul tema é intervenuto anche Mauro Cordova, presidente dell’associazione dei caschi bianchi Arvu Europea: «A dimettersi dovrebbe essere la Sindaca e tutti coloro che, dopo avere per anni trasformato in spot personali ogni brillante operazione posta in essere dalla Polizia Locale di Roma Capitale – dichiara – vergognosamente abbandonano uomini e Corpo agli strumentali attacchi mediatici, frutto di quella che si preannuncia sin d’ora essere una campagna elettorale avvelenata» . In una nota congiunta, i due rappresentanti di categoria invitano poi l’amministrazione comunale a « difendere e restituire l’onore ai Comandanti Stefano Napoli, Angelo Giuliani, Mario De Sclavis e Renato Marra e infine a tutto il Corpo, applicando la fin troppo disattesa legge regionale sul riordino di gradi e carriere».

«Anche oggi l’ennesima pessima notizia di una Roma che da 5 anni con la sindaca Raggi non è più governata. Una città allo sbando». Così il segretario del Pd Roma Andrea Casu, mentre Carlo Calenda, leader di Azione e candidato sindaco di Roma, ribadisce: «In quattro anni di non governo della sindaca Raggi si sono dimessi o sono stati allontanati un vicesindaco, 15 assessori, un Capo di gabinetto, un Capo del personale, 6 tra figure apicali e dirigenti in Acea, 7 in Atac, 8 in Ama. Verrebbe da dire ‘non manca più nessuno’ e invece oggi c’è anche la Polizia di Roma Capitale il cui comandante, nominato dalla sindaca a luglio scorso , finalmente, e soltanto a seguito dell’inchiesta di Report, ha rassegnato le dimissioni portando il bilancio a tre avvicendamenti. È da oltre 50 mesi che la sindaca Raggi governa improvvisando la Capitale d’Italia, quasi all’insegna ‘dell’avanti il prossimo’. Un’incapacità e una inadeguatezza senza pari che i romani scontano tutti i giorni, dai trasporti, al decoro, dalla raccolta dei rifiuti alla sicurezza”, conclude Calenda.

E nel pomeriggio il caso delle dimissioni del comandante dei vigili è finito all’attenzione della magistratura. Il Codacons, a seguito dell’inchiesta condotta da Report, «ha deciso di presentare un esposto alla Procura della Repubblica di Roma chiedendo di fare luce sulla vicenda e accertare le responsabilità del Campidoglio e della sindaca Virginia Raggi. All’interno dei vigili urbani della capitale emerge un sottobosco fatto di corruzione, conflitti di interesse, favoritismi, controlli anomali, abuso di potere e collusione con la criminalità organizzata – spiega l’associazione – Una situazione di grave illegalità che coinvolge un corpo, quello della Polizia Locale, che dovrebbe operare solo ed esclusivamente per il perseguimento della legalità». «Ci chiediamo fino a che punto il Campidoglio fosse a conoscenza di tali aspetti, e cosa sia stato fatto concretamente, a parte la rotazione tra gruppi, per eliminare le mele marce e garantire il corretto operato dei vigili urbani della capitale – prosegue Rienzi – In tal senso presentiamo oggi un esposto alla Procura di Roma, in cui si chiede di aprire una nuova indagine sul caso accertando le responsabilità dell’amministrazione e della sindaca Virginia Raggi».

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