15 Settembre 2016

ROMA: PRESENTATA INTERROGAZIONE PARLAMENTARE SU PROLIFERAZIONE SELVAGGIA DI SALE SLOT NELLA CAPITALE

    ROMA: PRESENTATA INTERROGAZIONE PARLAMENTARE SU PROLIFERAZIONE SELVAGGIA DI SALE SLOT NELLA CAPITALE

    CHIESTO A MINISTERI ECONOMIA, SALUTE E INTERNO DI ADOTTARE MISURE CONTRO DEGRADO CITTA’ E A TUTELA DEI GIOCATORI

    E’ stata presentata al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro dell’economia e delle finanze, al Ministro della Salute e al Ministro dell’Interno una interrogazione parlamentare in tema di gioco d’azzardo e sale slot a Roma, a firma di un gruppo di senatori di Forza Italia e Gruppo Misto (primo firmatario il senatore Vincenzo Gibiino di Forza Italia).
     “il gioco d’azzardo ha assunto dimensioni rilevanti nel nostro Paese con gravi disagi per la persona, non solo per l’incapacità di controllare il proprio comportamento di gioco ma anche di poter compromettere l’equilibrio familiare, lavorativo e finanziario, fino all’indebitamento o all’assoggettamento a  tassi usurai presso la criminalità organizzata – si legge nell’interrogazione – Soltanto sul territorio romano, provincia inclusa, sono presenti quasi 300 sale e più di 50 mila slot machine, più del 12% di quelle presenti sull’intero territorio nazionale; la proliferazione di sale da gioco a Roma riguarda tutti i quartieri, in particolare la via Tiburtina con la presenza di  insegne luminose che esaltano le slot machine e le videolotterie con vistosi cartelloni pubblicitari e immagini accattivanti; lo stesso Comune di Roma infatti, riconosce (estratto del verbale del 20.03.2014 della seduta del Consiglio del Municipio  VII)  che le slot machine hanno trasformato il posto ove sono situate (di solito pubblici esercizi) da luoghi di socialità a luoghi di isolamento, e che il problema coinvolge trasversalmente tutte le fasce di reddito e di età,
    con la legge di stabilità 2016 (legge 208/2015) sono state introdotte alcune misure per disciplinare la pubblicità dell’offerta di gioco, ma tali disposizioni non sono sufficienti ad arginare il problema del gioco d’azzardo. Il proliferare delle innumerevoli sale da gioco garantiscono – purtroppo – un’offerta eccessiva che genera dipendenza poiché, sostituendo i normali luoghi di socializzazione, finiscono per facilitare l’avvicinamento dei giovani, e dei meno giovani, al gioco d’azzardo patologico”.
    Tutto ciò considerato “si chiede di sapere ai ministri in indirizzo, ciascuno per le proprie competenze, quali iniziative intendano adottare, vista e considerata la pericolosità sociale e sanitaria delle sale slot che proliferano incontrollate nella Capitale, volte a:
    a)    contrastare il visibile degrado anti-estetico presente nella zona Tiburtina del comune di Roma Capitale;
    b)    indicare, visto e considerato  il pericolo reale e concreto in fatto di danni alla salute conseguenti alla  frequentazione di tali esercizi commerciali,  i  progetti che si intendono realizzare al fine di  tutelare l’interesse collettivo;
    c)    comunicare l’esito delle indagini avviate nel 2013 compiute dalla Forze di Polizia, nello specifico le verifiche patrimoniali  eseguite dalla Guardia di Finanza di Roma, per quelle sale slot presenti nel territorio all’epoca dell’istruttoria;
    d)    specificare le ragioni e le impossibilità che a tutt’oggi non permettono di formulare a Roma Capitale un Regolamento urbano completo, volto a disciplinare in maniera  esaustiva la materia relativa all’apertura di sale giochi e all’installazione di apparecchiature da gioco sul territorio comunale (specificando limiti, distanze etc…);
    e)    dotare gli enti locali di strumenti legislativi ampi ed efficaci, ridefinendo i poteri delle autorità competenti ai fini dell’autorizzazione dell’esercizio del gioco lecito nonché attribuendo ai comuni la potestà di prevedere misure più restrittive per l’esercizio”.

    “L’iniziativa nasce dal rifiuto assurdo del sindaco di Roma di regolamentare l’apertura indiscriminata di sale slot nella capitale, rifiuto che ha portato alla richiesta dell’associazione di trasferire altrove il direttore del Dipartimento Sviluppo economico di Roma Capitale, Silvana Sari, la quale ostinatamente rifiuta di intervenire per limitare l’enorme quantità di sale autorizzate dalla Questura” – commenta il presidente Codacons, Carlo Rienzi.

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