6 Febbraio 2020

Roma, macchinisti Atac malati e già guariti: inchiesta sui certificati facili

Miracolo all’ Atac : dopo l’ epidemia, la guarigione di massa. È bastato che il Campidoglio rassicurasse i macchinisti della ferrovia Termini-Centocelle, promettendo che non avrebbero perso un euro in busta paga, perché i conducenti che fino a 24 ore prima lamentavano improvvisi malanni (loro o dei figli) tanto da bloccare l’ intera linea, si dichiarassero prontamente ristabiliti. E così la ferrovia ieri mattina ha riaperto puntuale, con 2 assenti su 3 tornati in servizio come nulla fosse. Dovrebbero cavarsela senza nemmeno una multa della partecipata, dato che naturalmente erano muniti di certificato medico o altri attestati, come quello della «donazione di sangue». Ma potrebbe non finire qui, perché su questa vicenda ora ha deciso di accendere un faro l’ Authority degli scioperi. Il Garante vuole vederci chiaro e convocherà a stretto giro di posta sia l’ Atac sia i sindacati. L’ obiettivo è fare luce su quello che, perfino in Campidoglio, ammettono essere stato una sorta di sciopero bianco. Presidente Simg: «Una truffa rilasciare certificati, il medico deve visitare il paziente» L’ assessore alla Mobilità di Raggi, Pietro Calabrese, lo ha proprio detto, dopo avere ricevuto martedì pomeriggio l’ Atac e i tecnici comunali dei Trasporti per far rientrare la serrata : «Non c’ è alcun presupposto di un nuovo blocco». Insomma, anche a Palazzo Senatorio sono consapevoli che non si è trattato di una pestifera, fulminea diffusione di malanni, ma appunto di un «blocco», uno sciopero selvaggio. Subito rientrato, non a caso, appena dall’ assessore Calabrese sono arrivate parole rassicuranti. Quelle che i conducenti si volevano sentir dire: e cioè che con la riconversione della ferrovia a tram, non avrebbero avuto tagli nello stipendio (il salario del tranviere è più basso di quello di un macchinista del treno) e che sarebbero stati ricollocati sulle metro. Così da non perdere l’ indennità extra. Questione su cui, a dirla tutta, l’ Atac da tempo chiedeva lumi al Comune, con 4 lettere spedite negli ultimi mesi. IL« PRODIGIO» Tant’ è: ieri in 30 sono risultati presenti, altri 12 erano assenti (6 erano di riposo già programmato). Un prodigioso miglioramento delle condizioni di salute, dato che solo 24 ore prima erano stati assenti in 37 su 43 previsti dai turni (5 erano di riposo). L’ ufficio del Personale di Atac, martedì mattina, con la ferrovia chiusa e i pendolari ovviamente infuriati, ha subito attivato i controlli. Sono partite anche le visite fiscali. Ma tutti gli ammutinati avevano l’ attestato in tasca: in 13 avevano il certificato medico, quasi tutti per l’«influenza» di stagione; altri 15 avevano un referto del dottore in cui si parlava della malattia dei figli. Altri 6 hanno sfruttato il congedo della legge 104, che in teoria servirebbe ad assistere parenti invalidi o malati. In tre erano assenti per la «donazione del sangue». NIENTE LICENZIAMENTI In questo quadro, nonostante le indagini subito fatte partire dalla municipalizzata, è quasi sicuro che gli assenti non solo non vengano messi alla porta per l’ agitazione selvaggia, ma addirittura se la cavino senza nemmeno una sanzione disciplinare. Anzi, senza nemmeno un rimbrotto dato che l’ assessore Calabrese, con la linea ancora ferma, dichiarava in un video su Facebook che «con 37 assenti su 48, la responsabilità non è solo dei lavoratori». Ieri, allora, la ferrovia ha viaggiato senza intoppi. Solo qualche ritardo in più del previsto, ma complessivamente ha marciato quasi al ritmo normale, con 7 treni su 9 operativi sui binari. E con la polemica rientrata, nei prossimi giorni le cose dovrebbero migliorare ancora. L’ INDAGINE Resta da capire se arriveranno sanzioni dall’ Autorità degli scioperi che naturalmente, dopo tanto clamore, vuole intervenire senza esitazioni. C’ è da vedere poi se ci saranno risvolti penali. Il Codacons, dopo l’ ennesima giornata di passione dei pendolari romani, ha fatto sapere di voler presentare un esposto per «interruzione di pubblico servizio». Giovedì 6 Febbraio 2020, 08:44 © RIPRODUZIONE RISERVATA.
lorenzo de cicco

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