ROMA, CODACONS DENUNCIA: CONI E COMUNE NON VOGLIONO RECUPERARE STADIO FLAMINIO
QUARTIERE FLAMINIO SEMPRE PIÙ NEL DEGRADO. NESSUNA RISPOSTA A PROPOSTA DI RECUPERO DELLO STADIO AVANZATA DA FEDERAZIONE RUGBY
Clamoroso quanto è emerso oggi nel corso della conferenza stampa organizzata dal Codacons sulla mobilità elettrica e il degrado del quartiere Flaminio.
Il problema dell’abbandono dello Stadio Flaminio è ancora lontano dall’essere risolto – spiega l’associazione – Nessuno vuole recuperare l’impianto e da anni si assiste a chiacchiere da parte di Coni e Comune di Roma. Esiste una misteriosa proposta della Federazione del rugby che però non ha avuto alcuna risposta da parte dell’amministrazione comunale, e la possibilità di finanziamenti del Ministero delle Infrastrutture che potrebbero essere utilizzati per rimetterlo in piedi ma che nessuno richiede. È assurdo che una metropoli europea debba convivere con una struttura come lo Stadio Flaminio che versa in uno stato fatiscente a causa soprattutto del disinteresse delle istituzioni, con rimpalli di responsabilità tra Comune e Coni e azioni giudiziarie tra i due enti che finiscono solo per danneggiare la collettività e per le quali il Codacons chiederà conto all’avvocatura capitolina.
In totale abbandono anche il quartiere Flaminio, con le quattro statue del Cataldi, mostrate oggi alla conferenza stampa del Codacons – alla quale hanno partecipato rappresentanti del Maxxi e dell’Audotorium – che versano tra le erbacce e che l’associazione ha chiesto di recuperare trasferendole a costo zero in Piazza Apollodoro.
Da registrare poi l’intervento dei cittadini della zona che denunciano l’abbandono di siti artistici di eccezionale valore come Forte Antenne che potrebbe essere utilizzato per i concerti grazie alla sua superficie enorme e i tantissime locali di cui dispone e che potrebbero essere destinati alla cultura della capitale.
-
Sezioni:
- Comunicati stampa
-
Tags: cataldi, comune di roma, coni, Flaminio, mobilità, stadio Flaminio, statue