14 Febbraio 2009

Roma, aggredito dal suo cane Muore un bimbo di dieci mesi

ROMAUn’aggressione improvvisa e feroce da parte del cane di famiglia. È morto così un bimbo di appena dieci mesi, figlio unico, ucciso dal suo mastino nel giardino di casa a Genzano, una cittadina dei Castelli Romani. Il bimbo si trovava sul passeggino ed era appena uscito da casa in compagnia della nonna. Il cane, un mastino napoletano di quattro anni, si è avventato sul piccolo, ferendo anche la nonna che ha tentato di salvarlo, mettendosi tra l’animale e il nipotino. La tragedia nel giardino di casa La tragedia, poco dopo le dieci di ieri mattina nel giardino di una villetta, una delle tante di quella zona, alle porte della capitale. Una zona isolata dove è abitudine avere cani da guardia. I genitori del piccolo Alessandro Manzi che si trovavano all’interno della casa, sentendo le urla sono usciti in giardino provando a soccorrere il figlio, portandolo nel vicino ospedale di Velletri. Lo stesso ospedale dove è stata ricoverata la nonna con alcune fratture, escoriazioni e graffi. Sotto choc i genitori di Alessandro che a distanza di diverse ore non ricordano nulla di quanto avvenuto nel giardino della loro casa e non riescono a parlare. Lo psicologo che li assiste ha raccontato ieri sera che la coppia, impiegati, non ricorda neanche i propri nomi. Sono sconvolti e non sono riusciti a spiegare cosa sia successo al mastino di quattro anni che la famiglia aveva in casa da diverso tempo. Il cane regolarmente registrato Il cane, che un veterinario della Asl ha addormentato e portato in un centro specializzato, sembra che prima di ieri mattina non abbia mai dato problemi: mai nessuna reazione aggressiva. Il mastino era regolarmente registrato così come l’altro cane della famiglia. I due animali, si è appreso, di giorno stavano all’interno di un recinto nel giardino della villetta. I genitori del piccolo Alessandro sono talmente disperati che potrebbero commettere un gesto disperato e per questo motivo la polizia, nel pomeriggio, ha preso in custodia la pistola del padre. La polizia intanto è in attesa della relazione del veterinario della Asl per valutare, con la magistratura, se per i genitori del bimbo esistano gli estremi di una accusa di negligenza ed imperizia. nuova ordinanza entro febbraio E dopo la morte del piccolo Alessandro è intervenuto il sottosegretario alla Salute Francesca Martini, che esprimendo cordoglio per la famiglia, ha sottolineato quanto sia necessario prevedere una «responsabilità civile e penale per i proprietari di cani, la formazione degli stessi proprietari che dovranno conseguire un patentino, ed una particolare attenzione alla prevenzione di potenziali aggressioni anche all’interno delle mura domestiche attraverso un ruolo attivo dei veterinari». Martini ha spiegato che il tutto sarà contenuto in una nuova ordinanza relativa alla «Tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione di cani». L’ordinanza, ha affermato, «sarà emanata entro febbraio» e punta ad una prevenzione ad ampio raggio anche delle aggressioni in ambito domestico, le più numerose. A tal fine, i veterinari sul territorio avranno un ruolo cruciale, ha spiegato Martini, e dovranno segnalare alle Asl tutte le situazioni di «potenziale pericolo». «Esprimo tutta la mia partecipazione e cordoglio. La morte di un bambino – ha affermato Martini – rappresenta un fatto gravissimo e purtroppo ciò avviene all’interno delle mura domestiche. Questo sottolinea l’esigenza di una maggiore tutela». Per questo, ha sottolineato il sottosegretario, «la prossima ordinanza sui cani punta anche alla prevenzione di situazioni di questo tipo». La nuova ordinanza, inoltre, prevede il guinzaglio in strada per tutti i cani e non solo per quelli più «impegnativi» (il guinzaglio non potrà essere più lungo di 1,5 metri), ed i proprietari dovranno sempre avere con sé la museruola (da usare in caso di bisogno) qualunque sia la razza del cane.  Per il Codacons, invece, «Martini continua la sua battaglia ideologica e settaria a favore dei cani, e si appresta ad eliminare le razze pericolose, non comprendendo che è un fatto assolutamente normale che un cane morsichi un uomo, come dimostrano le 191 morsicature che si verificano ogni giorno».

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