Rivolta dei Tir, tragedia ad Asti
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fonte:
- Lastampa.it
La rivolta dei Tir arriva al secondo giono (andrà avanti fino a venerdì). Secondo Sky un manifestante è stato investito e ucciso da un autotrasportatore tedesco ad Asti. Intanto i blocchi continuano. La spesa degli italiani viaggia sui camion e la protesta dei Tir contro il caro gasolio rischia di mettere a dieta il paese. Cinque le regioni dove la situazione è critica (Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Campania e Puglia), ma i "forconi" fanno proseliti in tutta Italia. Così Roberto Alesse, presidente dell’ Autorità di garanzia sugli scioperi, oltre a valutare se sia il caso di emanare multe, ha scritto al ministro degli Interni Anna Maria Cancellieri, e quello dei Trasporti, Corrado Passera, per valutare se non sia il caso di emanare l’ ordinanza di precettazione nei confronti delle organizzazioni di autotrasportatori. Disagi per gli automobilisti, molti gli incolonnamenti e disastro annunciato dagli agricoltori che vedono marcire i loro prodotti. Ieri le code maggiori hanno interessato in Piemonte, Lombardia tra Seriate e Bergamo in direzione Milano sull’ A4 e agli svincoli in entrate di Capriate e Seriate; in Campania, sull’ A30 CasertaSalerno, nei pressi di Napoli, Foggia e Taranto sull’ A14. Sulle statali blocco del traffico in Abruzzo nella Val di Sangro, rallentamenti in Calabria, Campania Basilicata, nel Lazio a Frosinone. La Coldiretti fa notare che l’ 86 per cento dei trasporti commerciali che avviene su strada e di questo passo si mette a rischio la spesa degli italiani. L’ Italia che si ferma insieme ai Tir. Non solo i contadini con le braccia incrociate. Oggi, almeno per il primo turno, gli stabilimenti del Gruppo Fiat (Melfi, Cassino, Pomigliano, Mirafiori e Sevel Val di Sangro) resteranno fermi. Per la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, i blocchi "devono essere immediatamente tolti. È una situazione intollerabile". Anche per il Codacons quella dei Tir è "una protesta illegale". E il presidente di Confagricoltura, Mario Guidi giudica le modalità dello sciopero "inaccettabili". "Siamo in un Paese democratico che ha il dovere di garantire le libertà e quindi lo si faccia, anche con l’ intervento delle forze dell’ ordine", ha chiesto Paolo Uggè, presidente di Conftrasporto. In una nota il ministero dei Trasporti afferma che "il blocco dei Tir è ingiustificato", precisando ricordando di aver convocato l’ 11 gennaio scorso un tavolo con le associazioni dell’ autotrasporto. Una riunione da cui le associazioni di autotrasporto erano uscite sospendendo le agitazioni. "Nel corso della riunione, a cui ha preso parte anche il viceministro Mario Ciaccia – si legge nella nota -, il ministero ha assunto precisi e concreti impegni, immediatamente attuati sia con il decreto legge approvato lo scorso venerdì, sia attraverso provvedimenti amministrativi, sia con ulteriori provvedimenti in materia di semplificazione in corso di rapida adozione". "Sulle principali problematiche evidenziate – prosegue il ministero – aumenti del costo del gasolio e delle assicurazioni, rispetto dei costi incomprimibili di sicurezza e relativa semplificazione normativa, attivazione delle misure sanzionatorie per gli autotrasportatori irregolari ed i loro committenti, professionalizzazione del settore, interventi finanziari – si è dunque già intervenuto o si sta intervenendo". Ma i camionisti fanno spallucce e annunciano: "Non ci muoveremo fino a venerdì e, in assenza di risposte serie da parte del governo, valuteremo cosa fare". Trasportounito, principale promotore del blocco, è soddisfatto: "un risultato importantissimo conseguito sulla strada: per la prima volta la gente, la gente comune, quella che come i nostri associati fatica per arrivare a fine mese, ha capito".
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