Rivolta contro Dazn
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fonte:
- Libero
Occorre dirlo subito: ieri Dazn – la piattaforma streaming che detiene i diritti della Serie A fino al 2024 – è riuscita a compiere una grande impresa. Innanzitutto perchè dopo quasi due anni dominati solo e soltanto dall’emergenza Covid, ieri il virus è passato in secondo piano e la maggior parte degli italiani ha pensato ad altro.A cose meno cupe e drammatiche e, per una volta, più frivole. Forse. In più è riuscito a unire l’intera Penisola, cosa che non accadeva dai tempi della finale degli Europei. Meglio è riuscita a unire milioni di tifosi nel disprezzo dell’azienda e della sua scelta, forse, non proprio felice. Tutto nasce da un’indiscrezione del Sole24Ore24, secondo cui Dazn avrebbe deciso di togliere – da metà dicembre (proprio un beffardo regalo di Natale) la “doppia utenza”, ossia la possibilità per gli utenti con un abbonamento di collegarsi contemporaneamente da due diversi dispositivi, salvo che siano collegati alla stessa rete (ad esempio dalla stessa abitazione). LA RIVOLTA SU TWITTER Stop, quindi, a ciò che tecnicamente è definito «concurrency». Si tratterebbe di una mossa “antipirateria” per colpire i tanti (qualcuno mormora si tratti di un 20%) che hanno l’abitudine di condividere il costo mensile della piattaforma , oltre alla necessità di contrastare il traffico illegale. Un plauso alla lotta contro l’illegalitàillegalità, ma i tanti appassionati di calcio che solo pochi mesi hanno firmato un contratto diverso con il colosso dello streaming che ora viene cambiato unilateralmente come dovrebbero reagire? Semplice, il probabile addio alla multivisione delle partite di calcio ha scatenato un vero inferno su Twitter e #Daznout è diventato il trend topic tutto il giorno. «Disdetta immediata»; «La più grande truffa della storia della tv in streaming»; «Belle le mosse “contro la pirateria” che portano alla pirateria…»; «Non devi migliorare le infrastrutture se perdi la metà dei clienti». C’è chi poi l’ha buttata sull’ironia: «E meno male che il loro motto è “il tuo sport insieme a te”»; «Resta da capire quando attiveranno la prima utenza…». Per ora dal quartier generale di Dazn non commentano visto che la notizia pubblicata dal quotidiano economico-finanziario è un’indiscrezione che, però, dava già «in partenza le comunicazioni agli abbonati che devono essere informati per aver la possibilità di recesso, entro 30 giorni». ll rumor ha comunque avuto l’effetto di far drizzare immediatamente le antenne alle associazioni dei consumatori: il Codacons, ad esempio, ha deciso di presentare un esposto all’agcom e all’Antitrust affinchè si accerti la correttezza dell’operato della società. «Se confermata la decisione di modificare unilateralmente le condizioni contrattuali si potrebbe profilare un danno per quegli utenti che hanno attivato abbonamenti sulla base di condizioni su cui ora Dazn fa marcia indietro» spiega il Codacons.A fargli eco Federconsumatori, per cui «la notizia aggiunge un’ulteriore criticità alle già numerose problematiche che gli abbonati hanno riscontrato in questi mesi: com’è noto, fin dalla prima giornata di campionato si sono verificati blackout, interruzioni video e altri disservizi che spesso hanno impedito agli utenti di fruire del servizio». Capiremo solo nelle prossime ore se Dazn aveva preso da tempo la decisione – del resto i numeri degli abbonati sono stati comunicati solo alla Lega Calcio ma col vincolo della segretezza e sarebbero di molti inferiori alle attese- quanto costerà in termini di clienti questo improvviso cambio di programma. Che abbiano ragione loro?
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