4 Giugno 2024

RIVIVIAMO LA STORIA ATTRAVERSO I CINEGIORNALI DELLA SETTIMANA INCOM

Codacons e Spazio Tiziano hanno organizzato per il 3 luglio un evento per ripercorrere la storia d’Italia attraverso i cinegiornali che oramai in pochi ricordano, al quale parteciperà come commentatore speciale Gianni Ippoliti.
La proiezione dei cinegiornali appositamente selezionati da Incom, casa di produzione di cortometraggi, inizierà alle ore 19 con ingresso gratuito e sconti per chi deciderà di fermarsi a cena nel ristorante Spazio Tiziano (Viale Tiziano 68, Roma). Invitato all’evento anche il critico d’arte Vittorio Sgarbi per parlare della nostra storia e del dibattito, alquanto attuale, tra il fascismo allora appena finito e il bisogno di antifascismo. Si consiglia la prenotazione al numero: +393926898276.

 

LA SETTIMANA INCOM

Nel 1938 Sandro Pallavicini fonda la Incom, casa di produzione di cortometraggi, che, impossibilitata a infrangere il monopolio dell’Istituto Luce in campo di Cinegiornali, fino al 1945 si occupa prevalentemente di documentari, su temi di attualità e caratterizzati da toni fortemente propagandistici. Nel 1946 è tutto cambiato: il Notiziario Nuova Luce non sembra in grado di liberarsi del suo ingombrante passato e così nasce la Settimana Incom, più al passo con i tempi in cui la gente, uscita da 20 anni di regime e cinque di guerra, vuole prevalentemente divertirsi. Se guardiamo i temi ci accorgiamo che nei primi posti per occorrenze non compare nulla che abbia a che fare con la politica: il calcio la fa da padrona e a seguire la moda, le curiosità il cinema.
Ma ovviamente non mancano i politici, soprattutto quelli democristiani. De Gasperi, Gronchi, Andreotti, Segni, Rebecchini, Pella e Fanfani sono tutti tra i dieci più citati: per usare un’espressione usata molti anni più tardi da Bruno Vespa, il nuovo ‘editore di riferimento’ fa sentire il suo peso. Il primo non politico è Coppi e subito dopo lui, curiosamente, ma forse neanche troppo, Elisabetta II d’Inghilterra: il modello in fondo è quello dei rotocalchi illustrati, dove i reali hanno sempre goduto di molte attenzioni.
Sarà l’avvento sempre più massiccio della televisione a determinare, nel 1965, la cessazione delle uscite di quello che senza dubbio è stato il cinegiornale più importante del dopo guerra: da quel 15 febbraio 1946, con il primo servizio dedicato a Pio XII e alla ricostruzione, erano passati 2555 numeri, 13260 servizi e circa 350 ore di filmati.

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