1 Agosto 2018

“Riuniti”, chiesto l’ arrivo degli ispettori

ieri sono arrivati i carabinieri del nas che hanno ascoltato medici, operatori sanitari e degenti
Aldo Mantineo Ieri sono arrivati i carabinieri dei Nas ma nei prossimi giorni ai “Riuniti” potrebbero arrivare gli ispettori del Ministro della salute Giulia Grillo. A lei, ieri, l’ Anaao, il sindacato di medici e dirigenti del servizio sanitario nazionale, ha rivolto l’ appello affinchè in riva allo Stretto venga condotta un’ approfondita indagine sulla vicenda della mancanza di tutori al pronto soccorso con la conseguenza che in alcuni casi – due secondo la direzione ospedaliera, di più secondo il sindacato – sono stati utilizzati dei comuni cartoni da imballaggio per immobilizzare temporaneamente arti in attesa che venissero effettuati accertamenti diagnostici e visite specialistiche. «Come sindacato ci riuniremo presto (probabilmente già oggi; ndr) – ha spiegato il dottor Gianluigi Scaffidi, esponente di primissimo piano dell’ Anaao – e chiederemo al ministro della Salute l’ invio di ispettori del ministero. Quello che è successo è solo la punta di un iceberg una situazione che tempo fa avevamo denunciato attraverso la stampa. In quell’ occasione evidenziammo tutta una serie di problemi a danno dei cittadini, dei pazienti, soprattutto per carenza di personale. Dopo tre giorni ci risposero i tre direttori, generale, amministrativo e sanitario, ed i nove capo dipartimento, assicurandoci che tutto va bene ed accusandoci di fare “procurato allarme sociale”». Nas in azione Per tutta la giornata di ieri oltre ad aver effettuato una serie di sopralluoghi i carabinieri dei Nas hanno, soprattutto, avuto modo di ascoltare medici, operatori sanitari e degenti. Tra questi anche la donna protagonista, suo malgrado, di uno dei casi accertati di “stabilizzazione” temporanea di un arto effettuata con del cartone da imballaggio, bende e cerotti. La donna si trova ricoverata in ortopedia e le sue condizioni non destano preoccupazione. I carabinieri del Nas non hanno invece parlato con gli esponenti del sindacato che per primo ha segnalato la vicenda. «Per noi sarà importante piuttosto parlare con gli ispettori che auspichiamo invierà il ministro – ha aggiunto Scaffidi -. A loro avremo molte cose, riteniamo interessanti, da dire. E se nemmeno loro volessero o potessero interpellarci vorrà dire che saremo noi a scrivere direttamente al ministro». Affondo dell’ Anaao Nel mirino del sindacato sono anche finite «le giustificazioni date dal primario del Pronto Soccorso in merito all’ uso di cartoni per le immobilizzazioni di fratture» ha detto Scaffidi. Il riferimento è alla spiegazione del primario, data dalle agenzie di stampa, a proposito di un caso specifico. «Non abbiamo tolto il cartone – ha osservato il primario Angelo Iannì – per non perdere tempo ma anche perché i tutori che si utilizzano sono anch’ essi di cartone. Sono solo esteticamente più gradevoli». Una considerazione questa che l’ esponente sindacale bolla come «semplicemente scandalosa». Una valanga di reazioni Ieri sulla vicenda degli arti “incartonati” a Reggio gli interventi e le prese di posizione si sono succedute per tutta la giornata con un ritmo incessante. Il segretario nazionale Anaao Assomed, Carlo Palermo, ha parlato di scene degne di «ospedale da campo in tempo di guerra. Il risparmio elevato a sistema, l’ arte di arrangiarsi a pratica terapeutica». Di «vicenda incredibile per un ospedale hub» parla la Cgil che col segretario generale della Calabria Angelo Sposato e la segretaria generale della Fp Calabria, Alessandra Baldari, osserva che « l’ assistenza e la cura non sono vetrine in cui promuovere solo il marketing delle eccellenze». Per Emilio Viafora, presidente nazionale di Federconsumatori, e Mimma Iannello, presidente regionale, quella che si è venuta evidenziando è una «situazione indegna» mentre il presidente nazionale dell’ Unione difesa consumatori -Denis Nesci ironizza sostenendo che «il Grande ospedale metropolitano di grande ha solo il nome». Anche il Codacons sul piano della provocazione: se alcune strutture sono come ospedali da campo in tempo di guerra, allora si invii l’ esercito! Franco Pacenza, delegato per le Politiche sanitarie del presidente della Regione Calabria Mario Oliverio, ritiene che si tratti di «un fatto gravissimo» e annuncia «tolleranza zero». Enza Bruna Bossio, parlamentare del Pd, invita a non lasciarsi prendere dall’ emotività nel formulare giudizi mentre l’ on. Wanda Ferro (FdI) ha pure lei sollecitato l’ invio degli ispettori. Infine, i deputati M5S Francesco Sapia e Dalila Nesci, componenti della commissione Sanità, evidenziano la particolare attenzione mostrata dal governo.

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