23 Febbraio 2012

Ritrovata anche la piccola Dayana Indagati altri sette, tre di Costa

Ritrovata anche la piccola Dayana Indagati altri sette, tre di Costa

 GROSSETO ¦¦¦ La piccola Dayana era ancora nella Concordia. Dal naufragio del 13 gennaio il corpo della bambina riminese di 5 anni è rimasto sul ponte 4 della nave semi affondata davanti alle coste del Giglio. I sommozzatori l’ hanno ritrovata ieri con altri sette cadaveri, ma solo il suo e quello di una donna e di un uomo sono stati recuperati; per gli altri bisognerà aspettare che le condizioni del mare migliorino. Dayana era partita con il padre William Arlotti, 36 anni, (anch’ egli scomparso quella notte) e la sua nuova compagna Michela Maroncelli: la donna ha raccontato di aver tenuto la mano di William e della bambina fino a un attimo prima di salire sulla scialuppa e di averli poi visti scivolare in acqua, sparendo per sempre. I corpi recuperati, compreso quello della bimba, sono stati portati all’ obitorio dell’ ospeda le di Grosseto per il riconoscimento di rito. La madre di Dayana, Susy Albertini, è in viaggio verso l’ isola toscana ma il suo avvocato ha spiegato che «non se la sente di vederla, ci sarà il test del dna. Credo che nemmeno il compagno della mamma voglia vedere il corpo della piccola Dayana. Quando non c’ erano notizie si attendeva questo giorno, ma ora che ci siamo si vorrebbe tornare indietro. La speranza di ritrovare Dayana era un miraggio, ma la notizia è un macigno che una mamma non potrà mai levare, spiega ancora il legale. Sul procedere dell’ azione legale aggiunge: «Per quanto riguarda la madre e i nonni della piccola Dayana, depositeremo una nomina personale per poter essere dentro il procedimento penale». Intanto, mancano ancora sette persone all’ appello. La scoperta degli otto cadaveri arriva nel giorno dei nuovi avvisi di garanzia nell’ ambito dell’ in chiesta della Procura di Grosseto sulle responsabilità dell’ inci dente. Altri sette indagati accusati a vario titolo di omicidio colposo, naufragio e omessa comunicazione alle autorità marittime, che si aggiungono al comandante Francesco Schettino e al suo vice in plancia, Ciro Ambrosio. Si tratta di Manfred Ursprunger, vicepresidente esecutivo della compagnia e responsabile fleet operation, Roberto Ferrarini, capo dell’ unità di crisi di Costa che telefonò decine di volte a Schettino la sera del naufragio, Paolo Parodi, fleet superintendent, e gli ufficialiAndrea Bongiovanni, Roberto Bosio, Silvia Coronica e Salvatore Ursino. Gli inquirenti hanno spiegato che la scelta di iscrivere questi nuovi nomi nel registro degli indagati è dettata dagli errori nella manovra di avvicinamento della Concordia al Giglio da parte di chi era in plancia e dall’ incapacità dei responsabili dell’ unità di crisi di gestire l’ emergenza. L’ allargamento dell’ inchiesta è anche un modo per evitare che l’ incidente probatorio, previsto per il prossimo 3 marzo, debba ripetersi una seconda volta. Quel giorno verrà assegnato ai periti il compito di analizzare i dati della scatola nera. Potranno partecipare tutte le persone che si sono costituite parte civile, gli oltre 4mila passeggeri e il Codacons.
salvatore garzillo.
 

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