Ritorna cara vecchia lira
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fonte:
- Il Giorno
l`euro-famiglia è in bolletta
MILANO ? Confusi, pentiti e a tasche vuote. A quattro mesi dall`entrata in vigore dell`euro, il 70% degli italiani tornerebbe volentieri alle vecchia e cara lira. Perché? L`80% è convinto di spendere ogni mese più soldi e il 35% è ancora preda della confusione (moltiplico o divido per due?). L`indagine, svolta nell`ultima settimana di aprile, è del Codacons. Tra gli interpellati i titolari di 15 bar e di 20 esercizi commerciali alimentari di varie città, soprattutto del nord Italia. L`indagine aveva un duplice obiettivo: verificare qual è il grado di adattamento degli italiani all`euro e se i problemi connessi al changeover continuano o sono stati superati con (in)successo. E i risultati destano decisamente attenzione. Un dato inequivocabile emerge su tutti: il 90% ragiona ancora in lire. La euro-situazione, insomma, è pesante.
«Passati i primi imbarazzi iniziali che, nonostante fossero prevedibili, l`euro ha causato grandi disagi agli italiani a causa dell`impreparazione e della disorganizzazione di uffici vari, enti ed istituti, ma soprattutto a causa di arrotondamenti praticati dagli avidi commercianti e dallo Stato – dice Marco Maria Donzelli, presidente Codacons -. E quel che più sconcerta è che la gente ha mutato il proprio potere d`acquisto. Gli stipendi sono sempre gli stessi. Ma i prezzi sono aumentati. Alla fine dell`anno secondo i nostri calcoli una famiglia media spenderà 1.500 euro in più rispetto all`anno passato».
Fenomeno degli arrotondamenti a parte (che tra l`altro incide non poco sul conto finale della spesa), si è sviluppato un meccanismo psicologico che porta i cittadini a credere di essere vittime di un «dimezzamento» delle proprie disponibilità economiche. Non a caso, secondo il Codacons, molte famiglie monoreddito, abituate ad arrivare con lo stipendio in lire al 27 del mese con le stesse puntualissime abitudini – chi guadagna 1,9 milioni di lire al mese, ovvero 1.000 euro circa, non avendo molto da scialare presta molta attenzione ai consumi – e con l`identico paniere di spesa, dall`introduzione dell`euro arrivano a malapena al 20-21 del mese. Aumenti e arrotondamenti hanno mangiato secondo i risultati della ricerca una settimana di stipendio al 47,5% delle famiglie.
«Resta confermata l`impressione che avevamo prima che la nuova moneta entrasse in vigore – afferma Paolo Martinello, presidente di Altroconsumo -. Che soprattutto nel settore delle tariffe, in particolare nei trasporti pubblici, e qui Milano è capofila, gli arrotondamenti sarebbero stati esagerati. Così è stato. Per questo abbiamo chiesto al Governo e agli enti locali di non ritoccare più al rialzo le tariffe di gas, luce, mezzi pubblici almeno sino alla fine dell`anno. Mentre ai consumatori diciamo: occhi aperti. Controllate i prezzi e smascherate i negozianti disonesti».
La stessa Istat, sottolineano Adoc, Adusbef e Federconsumatori, nel registrare gli aumenti dei prezzi al consumo dello 0,3% ad aprile, afferma che per l`indice armonizzato aprile ha registrato un più 0,8% congiunturale e un 2,6 tendenziale.
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