Ritoccati i privilegi delle auto blu
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fonte:
- Corriere della Sera
ROMA- Fanno marcia indietro le auto blu. Sarà cambiata la norma che regala agli autisti dei politici lo «scudo stradale», mettendo in salvo i punti della patente anche in caso di infrazioni gravi. Dopo le proteste dell’ opposizione e dei consumatori, la maggioranza ha riscritto l’ emendamento e nei prossimi giorni la commissione Lavori pubblici del Senato correggerà il testo. Chi guida un’ auto blu avrà comunque una seconda patente, oltre a quella dei normali cittadini. Ma, a differenza di quanto deciso nei giorni scorsi, anche questa sarà a punti. 3.114 Le auto blu in Italia E’ l’ ultimo dato ufficiale disponibile e risale al 2007. Lo diffuse l’ allora governo Prodi. Sono le auto blu, con autista, delle sole autorità politiche E’ lo stesso meccanismo previsto già oggi per chi guida un camion o un pullman: 20 punti per le infrazioni commesse sul lavoro, altri 20 per quelle fatte nel tempo libero. Un vantaggio, certo, ma giustificato visto il numero di ore che passano al volante. E in ogni caso non l’ immunità che aveva fatto gridare allo scandalo, all’ ennesimo privilegio della casta. Avevano protestato il Codacons («pretendono di correre impunemente») e l’ Associazione amici della polizia stradale: «Dalla tolleranza zero si sta passando alla tolleranza 100». Mentre l’ opposizione, dopo il no in commissione, aveva spiegato le sue ragioni con il Pd Marco Filippi: «Non esisterebbe alcun freno a richieste improprie da parte dei politici e gli autisti non potrebbero più rifiutarsi». La norma non passerà, dunque. Ma la versione soft potrebbe non soddisfare del tutto il Siar, il Sindacato italiano degli autisti di rappresentanza che da anni chiede un intervento. «Non si tratta di privilegiare i politici- dice il segretario generale Luca Stilli – ma di tutelare i lavoratori». Lo stesso ragionamento del senatore Pdl Cosimo Gallo, autore dell’ emendamento contestato: «Altro che casta! Si tratta di non far ricadere sull’ autista la fretta del datore di lavoro». Dopo che la sua proposta è diventata un caso, però, sembra difficile mantenere la linea. Anche perché la questione è ormai tutta politica, e per trovare una via d’ uscita è stato consultato pure il governo. La decisione finale potrebbe essere presa già oggi. La commissione Lavori pubblici del Senato torna al lavoro sulla riforma del codice della strada e potrebbe ammorbidire il testo anche su un altro punto molto discusso: il limite dei 150 all’ ora sulle autostrade a tre corsie controllate dal tutor. Era stata la Lega a chiedere di alzare automaticamente il limite in tutti i tratti con queste caratteristiche. Ma dopo settimane di discussione si è capito che i voti non ci sono. I 150 dovrebbero restare facoltativi, come già previsto da una vecchia legge mai applicata. Sarebbero le società che gestiscono le autostrade, quindi, a decidere autonomamente. L’ unica differenza è che, in caso di rifiuto, dovrebbero spiegare i motivi della loro scelta.
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