Ristoranti, bar, cinema e autobus Via libera alla sigaretta elettronica
ROMA IL DECRETO Istruzione convertito nei giorni scorsi in legge e in via di pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale, ha eliminato il divieto assoluto di pubblicità delle sigarette elettroniche ma, a quanto pare, anche quello di ?svapare’ nei luoghi pubblici. Tutto in virtù dell’ emendamento 4.25, presentato dal presidente della commissione Cultura della Camera Giancarlo Galan (Pdl), che ha stralciato l’ ultima parte del comma 10-bis dell’ articolo 51 della legge Sirchia (introdotto con il dl Iva-Lavoro), con la quale erano state applicate alle sigarette elettroniche le norme in materia di ?tutela della salute dei non fumatori previste per i tabacchi’. Cancellando proprio questa frase nel comma 10-bis di fatto viene reso possibile ?svapare’ la ?bionda elettronica’ dove invece permane il divieto per le sigarette tradizionali: uffici, ristoranti, cinema, mezzi pubblici e bar. L’ e-cig rimane invece vietata nelle scuole, in virtù della norma introdotta dallo stesso decreto Istruzione. «HO RECEPITO ? ha spiegato Galan ? l’ appello proveniente da una nuova filiera produttiva, per altro in forte espansione, massacrata da tassazione e da pesanti divieti di utilizzo e pubblicità a causa di un intervento normativo improvviso e forse poco approfondito. Non mi permetto di dare alcun giudizio medico scientifico su questo prodotto, sono un ex-fumatore da tempo, anche se gli ultimi studi sembrerebbero confortanti, come testimoniato dal prof. Veronesi» Da convinto liberale «quale sono ? ha aggiunto Galan ?, ho solo ritenuto opportuno non affossare un nuovo modo di fare impresa con una regolamentazione ostruzionistica. «La ratio del divieto continua a persistere, per cui ci mobiliteremo per protestare contro questo provvedimento», sostiene invece Giacomo Mangiaracina, presidente dell’ Agenzia nazionale per la prevenzione e direttore dell’ unità di tabaccologia dell’ università Sapienza di Roma. Girolamo Sirchia, ex ministro della Sanita e attuale presidente della Consulta nazionale sul tabagismo, nonché autore della legge del 2003 con la quale è stato introdotto in Italia il divieto di fumo nei luoghi pubblici, si è detto dal canto suo «molto sorpreso». Questo perché, a suo dire, si tratta di «un cattivo provvedimento, non certo mirato alla salute pubblica, anche nella parte che riguarda la liberalizzazione della pubblicità. Non è certo una immagine edificante quella di una persona che fuma, anche se si tratta di una sigaretta finta». Molto critico anche il Codacons verso l’ emendamento Galan che di fatto liberalizza le sigarette elettroniche in tutti i luoghi pubblici. DI DIVERSO avviso, naturalmente, i produttori. Secondo il presidente di Anafe-Confindustria, Massimiliano Mancini, «la modifica della norma che estendeva la legge Sirchia e il divieto di pubblicità previsti per le sigarette tradizionali anche alle sigarette elettroniche era assolutamente doverosa, in quanto certi divieti assoluti erano unici in Europa e anche dannosi». «L’ equiparazione tra i due prodotti ? aggiunge ? non farebbe altro che spingere le persone verso le sigarette tradizionali. A questo punto, auspichiamo come prossimo passo l’ avvio di un dibattito parlamentare che riveda l’ assurda tassazione che dovrebbe entrare in vigore l’ 1 gennaio prossimo e che porti finalmente a regole certe per un settore che è diventato un eccellenza a livello europeo».
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