16 Gennaio 2020

«Risparmio tradito per 4mila polesani»

Sono quattromila i polesani caduti nella trappola del risparmio tradito, per una perdita media di 45mila euro. Lo dicono i dati del Codacons tendo conto delle richieste di rimborso tramite il Fondo indennizzo risparmiatori fatte dai cittadini truffati dopo il crac delle due Popolari Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza e Carife, presenti con diverse filiali anche in provincia di Rovigo. E segnatamente a Veneto Banca sono 410 le domande di indennizzo arrivate da cittadini residenti in Polesine su oltre seimila domande da tutto il Veneto. Questi dati, che racchiudono risvolti umani e finanziari spesso drammatici, sono rimbalzati l’ altra sera alla presentazione del libro di Renzo Mazzaro ‘Banche, banchieri e sbancati’ (Laterza), svoltasi alla sala della Gran Guardia su iniziativa del gruppo consiliare veneto del Pd. Al tavolo dei relatori, tra i vari, Graziano Azzalin, consigliere regionale del Pd e Edo Boldrin, vicepresidente vicario di Rovigo Banca Credito Cooperativo Italiano. «Sul crac delle banche venete – ha affermato Mazzaro – è stato scritto molto, ma a mio avviso c’ era bisogno di dare unità a interventi e interprezioni, di unificare la lettura per farsi finalmente un’ idea precisa di cosa sia veramente accaduto». Ma i processi basteranno per fare piena luce sui responsabili del crac? Secondo Mazzaro no. «L’ unico processo che potrebbe fare piena luce è quello per il reato di bancarotta – ha spiegato – ma questo non si può fare se prima non è stato dichiarato lo stato di insolvenza della banca. Il punto è proprio questo, lo stato di insolvenza lo stanno accertando i tribunali, ma siamo solo al secondo grado di giudizio, quindi campa cavallo». Nel mirino di Azzalin, la Lega che governa la regione ed il suo presidente Luca Zaia. «La Lega – ha sostenuto – è sempre stata defilata di fronte a questa vicenda; se Zaia avesse fatto la stessa guerra che ha fatto per l’ autonomia probabilmente avremmo ottenuto altri risultati. Finora la regione si è limitata a gridare contro Roma affinché stanziasse risorse per risarcire i truffati».

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