27 Giugno 2017

Risparmiatori friulani sul piede di guerra

di Maurizio Cescon UDINE Risparmiatori friulani sul piede di guerra, dopo gli ultimi sviluppi delle crisi di BpVi e Vb, le cui parti buone sono state cedute a Intesa SanPaolo. Questa sera, intanto, un gruppo di soci beffati dalle ex Popolari, residenti a Udine e provincia, saranno in collegamento diretto da piazza Venerio con la trasmissione televisiva di Mediaset “Dalla vostra parte”, a partire dalle 20.30.Federconsumatori Fvg comunque è pronta alla mobilitazione, assieme alle altre realtà regionali interessate, a Roma davanti a Montecitorio nei giorni in cui sarà discusso il decreto relativo al salvataggio. Nel contempo è stato chiesto un incontro al ministro dell’ Economia Padoan. La presidente di Federconsumatori, l’ avvocato Barbara Puschiasis critica aspramente «la misura approvata nel tempo di 20 minuti, durata del Consiglio dei ministri: si tratta dell’ ennesima storia all’ italiana. C’ erano 20 anni per intervenire e riformare gradualmente il sistema e invece come di solito qui accade, si cerca di mettere le pezze quando ormai c’ è un’ emorragia. E nel mettere le pezze non si ascoltano i soggetti coinvolti e non si cerca di trovare soluzioni condivise a tutela di tutti. Oggi a farne le spese per l’ inadeguatezza di un sistema sono azionisti e obbligazionisti subordinati delle due banche venete, i contribuenti e i lavoratori. Con un aiuto di Stato rivolto a Intesa si è a essa regalato tutto quello che c’ era ancora di buono dei due istituti ad 1 euro. Intesa si trova con due competitors in meno su un territorio ricco e strategico e questo non è alterazione del mercato e della libera concorrenza?». A Padoan i consumatori chiederanno «la costituzione del fondo di ristoro per gli azionisti truffati e una commissione di conciliazione che decida caso per caso» sulle banche venete. Così l’ associazione in una nota, che chiede: «Esclusa ope legis Intesa SanPaolo, potranno i risparmiatori truffati rivolgere le loro richieste di danni alla bad bank o no? Come e quando saranno rimborsati»? Federconsumatori ricorda che «numerose autorità (Bankitalia, Bce, Consob, Antitrust) nei mesi scorsi hanno sanzionato le due banche venete per pratiche commerciali scorrette, riprofilature Mifid opportunistiche (in decine di migliaia di casi durante gli aumenti di capitale), operazioni “baciate”».Intanto il Codacons fa i conti di quanto, alla fine, costerà il dissesto e il salvataggio a Nordest. «I 118.994 soci di BpVi e gli 87.502 di Vb – si legge in una nota – hanno subito il deprezzamento delle proprie azioni per complessivi 10 miliardi, cui si aggiungono ulteriori perdite negli ultimi anni per quasi 9 miliardi e aumenti di capitale per 6,5 miliardi. A tali cifre si aggiungono i costi del salvataggio di Stato, che mobiliterà 17 miliardi portando il conto complessivo della crisi delle banche venete a sfiorare i 42,5 miliardi di euro. La gestione scriteriata delle banche venete viene addossata alla collettività, con i cittadini che, ancora una volta, pagheranno il conto della crisi. Un maxi-esborso che intacca le tasche di azionisti e obbligazionisti delle due banche venete e dell’ intera collettività».
maurizio cescon

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