28 Dicembre 2017

Risparmiatori a Cantone «Una sede Anac in Veneto»

di Nicola Brillo MESTRE Velocizzare la stesura delle procedure attuative del fondo di ristoro per le vittime di reati finanziari previsto dalla Manovra. E creare un centro operativo dell’ Anac in Veneto. Dopo il breve stop natalizio, riprende l’ attività dei risparmiatori veneti coalizzati nel coordinamento “Associazioni Unite per il Fondo”. Ieri a Mestre i rappresentanti di Adiconsum, Adusbef, Adoc, Casa del Consumatore, Codacons, Ezzelino III da Onara, Federconsumatori Veneto, Federconsumatori Friuli Venezia Giulia, Lega Consumatori, Unione Consumatori Veneto hanno posto le base per le future iniziative. «Dopo la creazione del fondo – spiega Fulvio Cavallari di Adusbef – saranno determinanti le procedure per le pratiche che sono state delegate all’ Anac e quindi chiediamo un incontro a Cantone».«Che la dotazione finanziaria sia insufficiente è chiaro a tutti, ma è anche chiaro che sia una conquista straordinaria perché è un fondo a rotazione», commenta Valter Rigobon di Adiconsum Veneto. «Ora devono essere scritti i criteri per accedervi: noi chiediamo si parta dalle persone che hanno più bisogno e necessità. La somma andrà ripartita tenendo conto dell’ età dei risparmiatori, dei redditi personali e della famiglia. Nei prossimi giorni invieremo una richiesta ufficiale al ministero per essere convocati e dare un contributo concreto alla stesura delle regole». Le dieci associazioni hanno inoltre richiesto un incontro ai vertici di Intesa Sanpaolo, per sollecitare l’ erogazione dei 100 milioni per i casi sociali e la tutela dei correntisti che si sono visti modificare le condizioni contrattuali unilateralmente. «Questo fondo parte da un risarcimento che era stato cancellato, ora viene rimesso in piedi, un fondo unico al mondo nel suo genere, che dà speranza concreta – spiega Patrizio Miatello (Ezzelino III da Onara) – Chiaro che i 100 milioni sono insoddisfacenti, ma è un punto di partenza. Ora bisogna subito rendere operativo il fondo e permettere di spendere i soldi nel più breve tempo possibile per risarcire i danni subito».Le associazioni sottolineano inoltre che la recente multa della Consob alla Kpmg di 300 mila euro, può aprire una strada alla richiesta danni in sede civile per i risparmiatori. E sottolineano come le società di revisiond che hanno certificato i conti delle due ex popolari venete continuino a collaborare con la Regione Veneto. «Tutto è perfettibile, il fondo di 100 milioni in quattro anni è insufficiente rispetto alle esigenze dei risparmiatori traditi, ma confidiamo che il sistema di collegamento con i conti dormienti, che si stima siano sui 2 miliardi, possa essere utile per risarcire i risparmiatori», commenta Elena Bertorelli di Casa del Consumatore. Franco Conte, presidente della Codacons Veneto, si dichiara «responsabilmente ottimista al fine di raggiungere aiuti concreti per i risparmiatori».
nicola brillo

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