Ripresa l’ udienza preliminare. Ammessi i familiari delle vittime e i feriti, oltre al Codacons e all’ associazione “Cittadinanzattiva”
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fonte:
- Il Messaggero
Alcuni di loro portano sul petto la foto del proprio figlio morto nel crollo della Casa dello studente. Sono gli stessi genitori che ieri per la seconda volta si sono ritrovati all’ interno dell’ aula in cui si è svolta l’ udienza preliminare sul crollo dell’ edificio di via XX Settembre, diventato da subito luogo simbolo dell’ immane tragedia in cui sono morto otto giovani per i quali sono indagate 11 persone. La vicenda processuale per il crollo della Casa dello studente sta andando avanti senza che la stessa sia influenzata dalla istanza di rimessione del processo con trasferimento a Campobasso, indirizzata da due degli undici indagati alla corte di cassazione con la motivazione che all’ Aquila non ci sono le condizioni per un processo sereno ed equo. Ma ieri il Gup, Giuseppe Grieco, per la prima volta, ha menzionato la questione sottolineando che, sebbene non abbia sospeso il processo, dovrà riflettere nel momento in cui dovrà nominare importanti luminari per le perizie, in quanto se non è ancora arrivato il pronunciamento della Corte di cassazione vorrebbe evitare di scomodare gli esperti e poi dover fare marcia indietro. Il gup ha comunque spiegato che dopo l’ udienza del 26 giugno prossimo ne convocherà un’ altra per luglio e poi si vedrà quello che c’ è da fare. Sempre ieri il Gup non ha ritenuto di procedere alla costituzione di parte civile dell’ Università e dell’ Anpana (Associazione protezione animali natura ambiente). Oltre ai familiari delle vittime e ai feriti, sono state ammesse il Codacons e Cittadinanzattiva. Le parti civili sono oltre 50. Nel caso dell’ Università il pm Fabio Picuti aveva chiesto che venisse ammessa per tutti a eccezione degli indagati Navarra e Gaudiano, tecnici nominati dall’ Ateneo per verifiche, controlli e progetti. Lo stesso Gup ha spiegato che è sua intenzione condurre il processo in tempi ragionevoli quindi ha deciso di posporre le questioni che causerebbero ritardi per affrontarle in seguito maggiorate dalla forza di una sentenza penale. Il riferimento è alle situazioni civilistiche. «L’ esclusione dell’ Università – ha detto l’ avvocato Angelo Colagrande, difensore di Pietro Sebastiani – segna una svolta determinante perché l’ Università e la Regione saranno chiamati a rispondere civilmente su quanto accaduto nella notte del 6 aprile». «Sull’ Aquila credo che si stia facendo un gran polverone, tutto passa per infiltrazioni mafiose. Certamente non è così, non c’ è nessun elemento». Lo ha detto ieri il senatore del Pdl, Andrea Pastore, componente della commissione Antimafia. «Si sparano titoli – ha sottolineato – e questo allontana chiaramente dal territorio aquilano le imprese serie, le imprese pulite e allontana anche l’ interessamento, del tutto legittimo, di chi volesse dare una mano alla ricostruzione aquilana. Sfido, domani, un politico – ha aggiunto – a prendere il telefono e a nominare la città dell’ Aquila. Potrebbe passare per un traffichino». La risposta di Maurizio Acerbo di Rifondazione non si è fatta attendere: «Il senatore Andrea Pastore soffre di schizofrenia. Lo ricordavamo invocare l’ intervento della magistratura contro gli amministratori di centrosinistra, ora depreca il "polverone" suscitato dalle inchieste sul post-terremoto. Ho la sensazione che a suscitare l’ improvviso risveglio del solitamente sonnecchiante senatore Pdl siano state le notizie apparse sulla stampa relative al coinvolgimento nelle inchieste del numero 2 del Pdl Denis Verdini. Che sia lui il "traffichino" a cui si riferisce Pastore?». RIPRODUZIONE RISERVATA.
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