Rinvio confermato l’ ultima data utile fissata al 16 ottobre
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fonte:
- La Sicilia.it
ROMA. Accordo fatto tra Comuni e ministero dell’ Economia per il rinvio della Tasi. I contribuenti delle amministrazioni ritardatarie potranno pagare il 16 ottobre e i Comuni avranno tempo fino al 31 luglio per deliberare su aliquote e detrazioni. Confedilizia ha già stilato l’ elenco dei 1.076 Comuni (su oltre 8000) che hanno approvato le aliquote Tasi e in cui il pagamento della tassa non sarà posticipato, ma avverrà come da calendario entro il 16 giugno. Molte amministrazioni – anche per evitare mosse impopolari a ridosso delle elezioni – non hanno ancora riposto all’ appello del Ministero che fissava al 23 maggio il termine ultimo per deliberare sulla Tasi. Un ritardo che avrebbe fatto finire i contribuenti in un groviglio di conteggi tale da suggerire l’ ipotesi di uno slittamento. Sulla proroga, però, l’ Anci aveva subito frenato paventando il rischio di voragine nei bilanci comunali. Alla fine Tesoro e Comuni hanno trovato l’ accordo: sarà lo Stato ad anticipare ai Comuni quanto non incassato a giugno. “I contribuenti delle città in cui non sono state approvate le aliquote Tasi pagheranno il 16 ottobre con aliquote che i Comuni dovranno stabilire entro il 31 luglio”, afferma il presidente dell’ Anci e sindaco di Torino Piero Fassino che spiega i termini dell’ intesa: “L’ accordo convenuto col ministero dell’ Economia è di fissare la proroga al 16 ottobre, perché il 16 settembre era molto ravvicinato rispetto alla scadenza del 31 luglio e poi c’ é agosto di mezzo”. Fassino assicura che il Tesoro ha dato la sua disponibilità ad anticipare il mancato introito. “Succede ogni volta che un tributo da pagare viene prorogato; è evidente che si va incontro a un’ anticipazione dello Stato. Anche per questo si è scelto di non fare la proroga per tutti i Comuni, se così non fosse stato il costo dell’ anticipazione sarebbe stato molto più grande, di quattro miliardi. Lo dico a chi invoca incostituzionalità e minaccia ricorsi”, afferma liquidando le ipotesi di ricorso per discriComunicazioni in rete minazione tra cittadini ipotizzata da alcune associazioni dei consumatori. L’ altro ieri il Codacons, paventando una pioggia di ricorsi da parte di contribuenti che dovranno pagare il 16 giugno, aveva inviato una formale diffida al presidente del Consiglio Matteo Renzi e al ministro dell’ Economia Pier Carlo Padoan, chiedendo di non introdurre scadenze diversificate sul territorio per il pagamento la tassa e di posticipare la scadenza per tutti i cittadini a ottobre. Malconto anche nel Ncd che promette battaglia su Tasi e Tares chiedendo al governo di mettere un “vincolo preciso” alle aliquote perché “i cittadini non possono pagare le inefficienze degli amministratori”. “Siamo un Paese ammalato di contenzioso e ricorsi – commenta il presidente dell’ Anci – Si è trovata una soluzione ragionevole, spero che non ci sia il tarlo del ricorso da qualche parte”. E sull’ allarme lanciato dai sindacati, secondo cui l’ importo da pagare per la Tasi potrebbe superare quello dell’ Imu, rassicura. “Su questo fanno testo le aliquote. L’ Imu era minimo al 4 per mille, e mediamente si arrivava al 5 o al 6. Ora la Tasi minima è 2,5 per mille che può essere incrementata al massimo al 3,3 per mille. E’ evidente che sulla prima casa si spende meno”.
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