Rincaro panettone e pandori «Gli ingredienti costano di più»
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fonte:
- Corriere delle Alpi
Panettoni e pandori artigianali sempre più cari: sarà il Natale più “salato” di sempre anche per i bellunesi. Questo l’allarme lanciato nei giorni scorsi dal Codacons che, attraverso uno studio per verificare come le tensioni nel settore dell’energia, dei carburanti e delle materie prime potrebbero ripercuotersi sulle spese delle famiglie legate alle prossime festività, calcola una stangata pari a 1,4 miliardi di euro in più rispetto al periodo pre-pandemia (2019). A questo si aggiungono le preoccupazioni della Confederazione nazionale dell’Artigianato veneto, che osserva vere e proprie speculazioni sul mercato internazionale, con preoccupanti ripercussioni sui bilanci delle famiglie e delle imprese, già investite dagli aumenti delle bollette di luce e gas. Aumenti che porteranno al rincaro anche dei prodotti tipici del Natale, come pandori e panettoni artigianali: «L’impennata dei costi delle materie prime e dell’energia preannuncia un importante impatto negativo anche sulla produzione dei dolci natalizi», conferma Cristiano Gaggion, titolare dell’omonima pasticceria in Alpago e, dal 2020, nel direttivo del Consiglio nazionale di Confartigianato Dolciario accanto ai consiglieri Giorgio Venudo (Friuli Venezia Giulia), Alessandro Del Trotti (Piemonte)e Massimo Peruzzi (Toscana). Su latte, burro, zucchero, farina, uova, nocciole e mandorle si registrano incrementi che variano tra il 5% e il 20%: aumenti che, per giunta, risultano imprevedibili poiché i prezzi cambiano di settimana in settimana, investendo anche altri settori. «È difficilissimo reperire anche i pirottini», sottolinea un preoccupato Gaggion, «stiamo assistendo a una vera e propria crisi di approvvigionamento anche delle etichette e degli imballaggi, di tutto il necessario per il confezionamento del prodotto finito. E la situazione sembra destinata a peggiorare col passare dei giorni». Stando all’analisi di Federconsumatori,i dolci tipici natalizi saranno quindi sottoposti a un rincaro pari al 12% rispetto al 2020: a subire l’aumento maggiore sarà il pandoro, di circa il 21%, mentre la percentuale di rincaro del panettone sarà inferiore all’11%: «A pagarne le conseguenze», sottolinea Gaggion, «saranno sicuramente gli artigiani e le piccole aziende, che si vedranno costretti a ridurre i margini di guadagno». E la situazione potrebbe anche andare a discapito della qualità. E poi un avvertimento ai consumatori: «Bisogna fare attenzione agli acquisti intelligenti», conclude il consigliere nazionale Gaggion, «occorre controllare sempre le etichette, perché l’artigianalità non sempre è si-nonimo di savoir-faire di qualità. È bene fare attenzione alle materie prime che vengono utilizzate, all’integrità della confezione, alla data di scadenza, che deve essere di almeno 4 o 5 mesi dopo, alla denominazione del prodotto e allo stato di lievitazione. Tutti elementi che fanno la differenza».
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