IlCodacons ha presentato ricorso al Tar chiedendo la sospensione immediata dei rincari tariffari praticati dal Consorzio unico Campania lo scorso febbraio. Per l`associazione dei consumatori si tratta di “una procedura illegittima e radicalmente nulla“, che ancora una volta penalizza gli utenti, soprattutto i cittadini meno abbienti. Come è noto sono stati aumentati i prezzi dei biglietti da 1 euro (1,10) e gli abbonamenti mensili da 35 euro a 35,60. “ Questo rincaro, dice il Codacons, segue quello del febbraio 2004 – con il quale da o,77 il biglietto passava ad 1 euro – e quello dell`agosto 2005, con il quale l`abbonamento mensile passava da 30 a 35 euro.- “A distanza di soli due anni dall`ultimo aumento – spiega Giuseppe Orsini del Codacons – il Consorzio Unico campania ha pensato bene , in un momento in cui il servizio di trasporto pubblico è del tutto carente sia sotto il profilo della pulizia dei messi, sia sotto il profilo della frequenza delle corse, che per la qualitá del tutto scadente dei mezzi utilizzati, di aumentare con un comunicato stampa incompleto, illegittimo e carente di informazioni , il prezzo dei biglietti“. “ Secondo il Codacons, il meccanismo da utilizzare per gli incrementi delle tariffe era infatti quello del price cap, ossia il metodo di calcolo che tiene conto della qualitá del servizio offerto in rapporto alla produttivitá, che va però messo in relazione anche con l`inflazione e l`aumento (o la diminuzione) del costo delle materie prime. “Giá sotto questo profilo – sostiene il Codacons nel ricorso al Tar- i provvedimenti che hanno portato agli aumenti dei prezzi risultano illegittimi e carenti di presupposti in quanto non risulta in alcun modo l`aumento della produttivitá, e perché non ha richiesto all`Autoritá per i servizi pubblici la dovuta autorizzazione per applicare i rincari“.

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