Rincari senza controlli. Ribassi fantasma ai distributori negli ultimi mesi
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fonte:
- La Provincia di Lecco
Ribassi fantasma ai distributori negli ultimi mesi
Il prezzo del gasolio prende il volo e, nei giorni dell`esodo estivo, sfonda quota 1,2 euro al litro. Vale a dire oltre 2.300 lire del vecchio conio per un litro di un auto diesel. Complice la nuova fiammata delle quotazioni internazionali delle materie prime – con il greggio schizzato nei giorni scorsi al nuovo record sopra 78,7 dollari a barile – alcune compagnie petrolifere hanno rimesso mano, negli ultimi giorni, ai propri listini. Con l`Agip che ha rincarato di 0,010 euro al litro facendo passare il prezzo di vendita con servizio, consigliato ai propri gestori a 1,203 euro al litro. Per il diesel si tratta di un nuovo massimo da un anno. ma su questi rialzi si alza anche la voce dei consumatori che denunciano evidente speculazioni sul prezzo dei carburanti. Non solo questo esodo quindi sarà all`insegna del caro-gasolio, oltre quota 1,2 euro al litro, ma sarà anche all`insegna dei mancati ribassi sul prezzo della benzina verde. A lanciare l`allarme in una nota è il Codacons. Tra il 10 e il 24 luglio scorsi – spiega l`associazione – i dati di Platt`s (ossia il bollettino internazionale dei prezzi dei prodotti petroliferi) hanno registrato una riduzione delle quotazioni della benzina verde sul mercato del Mediterraneo da 780,25 a 694 dollari la tonnellata. Ciò avrebbe dovuto comportare – come confermato anche da uno studio di Conad – una riduzione dei prezzi alla pompa e, considerate anche altre variabili, un risparmio per gli automobilisti pari a circa 5,5 centesimi di euro per ogni litro di verde. Risparmio che non si è visto, determinando per gli automobilisti un maggior esborso pari a 2,75 euro a pieno di carburante. “Non ci meravigliamo affatto per la crescita dei listini del gasolio in occasione dell`esodo, quando cioè milioni di automobilisti si riversano sulle strade aumentando i consumi di carburante e gli introiti per le compagnie petrolifere“, afferma il presidente Codacons, Carlo Rienzi. “Ciò che ci meraviglia e ci preoccupa – aggiunge – è l`immobilismo del governo, che non fa nulla per limitare la spesa delle famiglie e punire le speculazioni sui prezzi di benzina e gasolio“. E da uno sgurado degli ultimi listini si scopre che il rialzo del diesel si è verificato anche per Shell e Total che hanno rincarato, rispettivamente, a 1,201 e 1,203 euro al litro mentre la Esso ha aumentato attestandosi a 1,198. Si tratta di una quota, quella raggiunta dal gasolio sopra quota 1,2 euro, che si avvicina pericolosamente al record storico sopra 1,23 euro al litro toccato l`estate scorsa. Qualche segnale positivo, sul fronte dei prezzi, arriva invece per le benzine che registrano alcuni ribassi negli impianti di Agip, Shell e Total lasciando sul terreno fino a 1 centesimo di euro al litro. Il caro-gasolio riguarda in Italia oltre un auto su tre: il parco circolante diesel rappresenta infatti – secondo gli ultimi dati disponibili – il 30% del totale mentre le auto a gasolio, da tempo, hanno sorpassato quelle a benzina nelle nuove immatricolazioni. Per un pieno di una vettura diesel gli automobilisti devono così mettere in conto oltre euro in più rispetto ai prezzi pagati nei primi giorni dell`estate: all`inizio di giugno un litro di carburante costava infatti intorno ai 1,160 euro. Vale a dire oltre 4 centesimi in meno al litro che per un rifornimento intorno ai 50 litri di un`auto di medio-alta cilindrata si traducono appunto in oltre 2 euro di aggravio. Intanto una nuova minaccia si aggira per gli automobilisti: continua infatti la corsa, a passo di record, del prezzo del petrolio che ha appena segnato il suo nuovo massimo storico, sopra i 78,7 dollari al barile. Per il barile di oro nero gli ultimi tre anni sono stati scanditi da successive fiammate che lo hanno visto passare dai 50 dollari del 2004 – livello che all`epoca sembrava già altissimo – agli oltre 78,70 dollari. Negli ultimi 24 mesi il petrolio ha messo così a segno un rincaro di oltre 27 dollari al barile, superando anche i livelli dei grandi shock petroliferi degli anni `70-80 che videro gli italiani costretti in bicicletta in quella che è passata alla storia come l`epoca dell`Austerity.
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