8 Novembre 2021

Rincari non solo per energia e carburanti: schizza alle stelle anche il pane

ROMA – La crisi delle materie prime fa volare i prezzi al dettaglio del pane, con rincari che si stanno registrando negli ultimi giorni in tutta la penisola e prezzi che in alcune città schizzano alle stelle. Lo denuncia il Codacons, che segnala come gli incrementi dei listini al dettaglio per pagnotte e prodotti simili costerà alle famiglie italiane complessivamente 690 milioni di euro in più su base annua. “Il pane è uno degli alimenti immancabili sulle tavole degli italiani, al punto che il consumo medio pro capite nel nostro Paese è pari a circa 41 kg all’anno – spiega il presidente Carlo Rienzi – Le quotazioni record del grano stanno avendo ripercussioni dirette sui listini al dettaglio di tale prodotto, con i prezzi che negli ultimi giorni registrano incrementi medi del +10% sul territorio. Analizzando i dati Istat relativi alla spesa media mensile degli italiani per tale alimento, i rincari dei listini produrranno, a parità di consumi, un aggravio di spesa pari in media a +26,5 euro annui a famiglia solo per l’acquisto di pane».

VOLI, ENERGIA E CARBURANTI ALLE STELLE

Inoltre l’Unione Nazionale Consumatori ha elaborato i dati Istat per stilare la classifica dei prodotti che stanno registrando i maggiori rincari. A lievitare nel mese di ottobre non solo voli, luce, gas e benzina, ma anche olio, pasta, carne e giochi. In testa alla top ten dei prodotti non alimentari, i voli, con quelli internazionali che vincono con un astronomico +38,8% rispetto a ottobre 2020 (i voli nazionali +19,9%). Al secondo posto il gas, +33,3% su base annua, al terzo il Gpl e il metano per auto, con un balzo del 33%, al quarto il gasolio: +23,5% quello per i mezzi di trasporto e +22,3% quello per il riscaldamento. In quinta posizione la benzina, +22,1%. Seguono telefoni fissi e fax, +21,4%, energia elettrica in settima posizione con +17,7%, macchine per il caffè (+15,5%) e macchine fotografiche e telecamere (+15,3%). Chiudono al decimo posto, con +13,3%, gli Apparecchi per riscaldamento, condizionatori d’aria. Anche se fuori dalla top ten, preoccupa, in previsione del Natale, il rincaro dei giochi (tradizionali ed elettronici), che già a ottobre segnano +5,7% su base annua ma addirittura +2,4% su settembre e che scontano i problemi di approvvigionamento dalla Cina. In testa alla top ten dei prodotti alimentari, gli oli diversi da quello di oliva, che costano il 17,7% in più rispetto a un anno fa.

AGGRAVIO DI 600 EURO

Secondo le stime dell’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, solo considerando gli aumenti per energia, carburanti e pane, i cittadini vanno incontro ad aggravi di +551,84 euro annui. «Quello che ci preoccupa è che si tratta di rincari in settori vitali, che metterebbero in forte difficoltà in particolare i soggetti più vulnerabili. Per questo abbiamo invitato l’Antitrust a verificare l’esistenza di fenomeni speculativi sia sui carburanti sia su pane e pasta, per scongiurare intese restrittive in grado di rendere ancora più gravi i danni per i cittadini». «In questa fase delicata – prosegue Federconsumatori – è urgente che il Governo intervenga mettendo all’ordine del giorno una ormai improrogabile riforma del sistema di tassazione: sulle bollette, con una revisione e rimodulazione dei famigerati oneri di sistema; sui carburanti, con una revisione delle accise e l’adozione di un sistema di accisa mobile, in grado cioè di ridurre l’accisa al crescere del costo della materia prima; sui beni di primo consumo, con una riduzione delle aliquote

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