Rincari nel carrello,a caccia di occasioni “Ma il vero salasso è il pieno di benzina”
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fonte:
- Libertà
«Ero solita acquistare le pere a 2,98 euro al chilo, oggi me le sono ritrovate a 3 euro. Le arance? Dipende dalla qualità, ma quelle che prendo abitualmente sono da 2,35 euro e sono arrivate a costare 2,98 al chilo». Potrebbe andare avanti con altri esempi la signora Teresita Callegaro, ma si ferma qui perché sempre di aumenti si tratterebbe. All’uscita del supermercato, quando le viene chiesta un’opinione sull’incremento dei prezzi al dettaglio, la signora si gira a guardare l’ingresso e sospira: «Sì, sono aumentati del 20% e anche più. Così mi trovo spesso a cercare quei negozi dove si può spendere un po’ meno, acquistando comunque alimenti di buona qualità». Un esempio fra i tanti possibili quello della signora, perché il nuovo campanello d’allarme per il portafoglio degli italiani non esclude certo i piacentini, che in questi giorni fanno i conti con il caro spesa. Per fare acquisti in un supermercato senza spendere cifre eccessive oggi occorre avere a portata di mano una calcolatrice. C’è però chi, come Franca Cella, sceglie di girovagare in automobile alla ricerca del punto vendita più a buon mercato. «Generalmente destino un budget fisso alla spesa – racconta – negli ultimi mesi mi sono resa conto di avere sforato anche di 50 o 60 euro. A quel punto ho cercato posti con prezzi inferiori e sono rientrata delle spese in eccesso. In questo modo, alla fine dell’anno, stimo di potere risparmiare più di 600 euro». Sono parecchi i cittadini che hanno abbandonato le vecchie abitudini e che hanno scelto nuovi negozi in cui fare la spesa. C’è però anche chi, non avendo l’automobile, non si allontana dal centro storico: «Certo, se prima comperavo 4 cachi ora ne prendo 2» dice Marta Milani. «E’ ormai opinione condivisa da molti che la frutta ha avuto un aumento netto. La spesa quotidiana è diventata un salasso». «L’impressione – continua – è che nei supermercati si cerchi in parte di nascondere questa cosa pubblicizzando le “occasioni” , concedendo uno sconto se si effettua un determinato numero di acquisti». «Sono aumentati sensibilmente caffè, frutta, verdura, ma non solo gli alimentari, anche i prodotti per igienizzare la casa» afferma invece Monica Maj, la Si cercano prodotti a meno prezzo girando da un punto vendita all’altro. «Oppure si riduce la quantità delle cose da comprare» « Destino alla spesa un budget fisso, ho sforato di 50 euro» (Franca Cella) quale però non si ferma al giro tra gli scaffali del supermercato. «La colazione al bar? Certo, anche quella costa di più». D’altronde, dall’approvvigionamento della materia prima per arrivare al caffè fumante sul tavolino di un bar la catena è lunga e anche i baristi devono far fronte ai rincari. Al Baretto San Vincenzo un cappuccino con brioche costa 2.70 euro. «Da qualche altra parte costerà però di più». Detto questo, il titolare del bar Cesare Testa spiega che i fornitori hanno già previsto per il novembre alle porte un aggiornamento al rialzo del costo del latte. «Se a questo ggiungiamo la carenza di materie prime come la farina oppure il costo crescente del burro si capisce perché, presto o tardi, anche per il cliente il costo della colazione sia destinato ad aumentare». «Anche se – precisa sono quelli del trasporto i costi che incidono maggiormente». Non mancano poi le persone che affermano di non avere mai guardato troppo il prezzo dei prodotti e c’è chi pone l’accento sul carburante. Come Caterina Basso – «è lì che ci sono sta-ti i maggiori aumenti» dice – a cui fa eco Francesco Milano: «Più che il costo del cibo mi so-no accorto che è aumentato ello del Gpl. Si consideri che generalmente lo pagavo 0,59 euro al litro, mentre l’ultima volta che ho fatto il pieno ho sborsato 0,72 euro: 13 centesimi aggiuntivi al litro sono davvero tanti». Natale salato E intanto il Codacons lancia l’allarme: il Natale 2021 rischia di essere più “salato” sul fronte di prezzi e tariffe.I rincari maggiori dovrebbero riguardare, sul versante alimentare, pandori e panettoni (+10%) vino e bevande (+1,5%), ortaggi, frutta fresca e secca (+2,7%), pasta e pane
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