10 Dicembre 2021

Rimettono la casa nel mirino

Adeguare  la  prestazione  energetica  degli  edifici  in  Europa  un  livello  minimo  standard.  È  la  proposta  che  martedì  14  la  Commissione  europea  dovrebbe  presentare  per  andare  incontro  agli  obiettivi  climatici  Ue  di  ridurre  le  emissioni  nette  di  gas  serra  del  55%  entro  il  2030,  dai  livelli  del  1990.  Stando  quanto  riporta  Reuters,  sul  tavolo  del  Collegio  dei  commissari  ci  sarà  una  revisione  della  direttiva  sul  rendimento  energetico  nell’edilizia  che  prevede  l’adeguamento  di  tutti  gli  edifici  in  uso  tempo  pieno  con  la  classificazione  energetica  più  bassa  – un  certificato  di  prestazione  energetica  «G»  – al  grado  superiore  entro  il  2030.  Una  proposta  che  avrebbe  in  grande  impatto  nel  mercato  immobiliare  europeo  soprattutto  italiano  che  si  intreccia  con  il  tema  dei  bonus  delle  ristrutturazioni.  «Ciò  stabilirebbe  effettivamente  uno  standard  minimo  di  prestazione  energetica  per  gli  edifici  in  tutta  l’Ue  – scrive  Reuters  – richiedendo  ai  paesi  di  rinnovare  milioni  di  case,  uffici  ed  edifici  commerciali.  Le  prestazioni  energetiche  di  un  edificio  possono  essere  migliorate  in  diversi  modi,  compreso  l’isolamento  la  sostituzione  delle  caldaie  combustibili  fossili  con  sistemi  di  riscaldamento  basse  emissioni  di  carbonio  più  efficienti.  Il  numero  di  edifici  interessati  varierebbe  da  paese  paese.  In  Italia,  circa  un  terzo  degli  edifici  residenziali  ha  il  grado  più  basso,  contro  solo  il  4%  delle  case  nei  Paesi  Bassi,  secondo  le  statistiche  nazionali».  Le  indiscrezioni  sono  state  accolte  polemicamente  da  Confedilizia:  «La  Commissione  europea  vorrebbe  condizionare  la  vendita  l’affitto  degli  immobili  alla  presenza  di  determinati  standard  energetici.  La  stessa  Commissione  Ue  che  ha  chiesto  all’Italia  di  aumentare  le  tasse  sugli  immobili,  attraverso  il  catasto.  Contro  il  primo  pericolo,  che  porterebbe  impedire  l’esercizio  dei  più  elementari  diritti  di  un  proprietario,  Confedilizia  si  sta  battendo  in  sede  europea,  attraverso  l’Unione  internazionale  della  proprietà  immobiliare  (Uipi),  nella  quale  rappresentiamo  l’Italia»  scrive  in  una  nota  il  presidente  dell’associazione,  Giorgio  Spaziani  Testa,  nel  parlare  di  «due  attacchi  dalla  Ue  al  risparmio  immobiliare».  Contraria  anche  la  Lega  con  l’eurodeputata i  avere  impatti  devastanti  sul  mercato,  sulle  imprese,  sul  lavoro  e  sulle  famiglie.  Ennesima  eurofollia  contro  cui  siamo  pronti  a  fare  le  barricate».  «Una  misura  così  ridicola  e  palesemente  ingiusta  verrebbe  immediatamente  bloccata  dalla  Corte  Costituzionale  e  non  potrebbe  quindi  essere  attuata  nel  nostro  paese»  attacca  Carlo  Rienzi  del  Codacons.  «Si  tratterebbe  di  fatto  di  un  esproprio  che  impedirebbe  la  vendita  di  un  edificio,  visto  che  non  tutti  possono  permettersi  di  ristrutturare  un  appartamento,  magari  ereditato,  prima  di  poterlo  vendere»  argomenta  Massimiliano  Dona  dell’Unione  nazionale  consumatori. 

Previous Next
Close
Test Caption
Test Description goes like this