Rimettono la casa nel mirino
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fonte:
- Il Tempo
Adeguare la prestazione energetica degli edifici in Europa a un livello minimo standard. È la proposta che martedì 14 la Commissione europea dovrebbe presentare per andare incontro agli obiettivi climatici Ue di ridurre le emissioni nette di gas serra del 55% entro il 2030, dai livelli del 1990. Stando a quanto riporta Reuters, sul tavolo del Collegio dei commissari ci sarà una revisione della direttiva sul rendimento energetico nell’edilizia che prevede l’adeguamento di tutti gli edifici in uso a tempo pieno con la classificazione energetica più bassa – un certificato di prestazione energetica «G» – al grado superiore F entro il 2030. Una proposta che avrebbe in grande impatto nel mercato immobiliare europeo e soprattutto italiano e che si intreccia con il tema dei bonus e delle ristrutturazioni. «Ciò stabilirebbe effettivamente uno standard minimo di prestazione energetica per gli edifici in tutta l’Ue – scrive Reuters – richiedendo ai paesi di rinnovare milioni di case, uffici ed edifici commerciali. Le prestazioni energetiche di un edificio possono essere migliorate in diversi modi, compreso l’isolamento o la sostituzione delle caldaie a combustibili fossili con sistemi di riscaldamento a basse emissioni di carbonio più efficienti. Il numero di edifici interessati varierebbe da paese a paese. In Italia, circa un terzo degli edifici residenziali ha il grado G più basso, contro solo il 4% delle case nei Paesi Bassi, secondo le statistiche nazionali». Le indiscrezioni sono state accolte polemicamente da Confedilizia: «La Commissione europea vorrebbe condizionare la vendita e l’affitto degli immobili alla presenza di determinati standard energetici. La stessa Commissione Ue che ha chiesto all’Italia di aumentare le tasse sugli immobili, attraverso il catasto. Contro il primo pericolo, che porterebbe a impedire l’esercizio dei più elementari diritti di un proprietario, Confedilizia si sta battendo in sede europea, attraverso l’Unione internazionale della proprietà immobiliare (Uipi), nella quale rappresentiamo l’Italia» scrive in una nota il presidente dell’associazione, Giorgio Spaziani Testa, nel parlare di «due attacchi dalla Ue al risparmio immobiliare». Contraria anche la Lega con l’eurodeputata i avere impatti devastanti sul mercato, sulle imprese, sul lavoro e sulle famiglie. Ennesima eurofollia contro cui siamo pronti a fare le barricate». «Una misura così ridicola e palesemente ingiusta verrebbe immediatamente bloccata dalla Corte Costituzionale e non potrebbe quindi essere attuata nel nostro paese» attacca Carlo Rienzi del Codacons. «Si tratterebbe di fatto di un esproprio che impedirebbe la vendita di un edificio, visto che non tutti possono permettersi di ristrutturare un appartamento, magari ereditato, prima di poterlo vendere» argomenta Massimiliano Dona dell’Unione nazionale consumatori.
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