ROMA ? Ci prova il ministro Marzano a risolvere la situazione. Sulla questione dei rimborsi dell?Rc auto ha convocato per giovedì al ministero delle Attività produttive l?Ania e le associazioni dei consumatori, che così dovranno parlarsi direttamente e non solo attraverso le sentenze dei giudici di pace che in massa stanno accogliendo i ricorsi degli assicurati contro gli aumenti praticati dalle compagnie tra il ?95 e il 2000, anno in cui l?Antitrust ha condannato 17 compagnie a 700 miliardi di multa per essersi scambiate informazioni sulle tariffe. Da un lato ci sono i diritti degli assicurati a non fare le spese dei comportamenti anticoncorrenziali delle compagnie. Dall?altro le potenziali ricadute sui bilanci delle società, perchè le cifre potrebbero diventare stratosferiche se i 18 milioni di assicurati ottenessero dai giudici anche solo modesti risarcimenti.
Come disinnescare la mina senza passare sulla testa dei consumatori e senza esporre a rischio di fallimento le compagnie con le spalle più deboli? E? questo il problema, ed ha dimensioni così gigantesche che sarà gestito al massimo livello. Intorno al tavolo, insieme alle associazioni dei consumatori si siederanno lo stesso ministro e il presidente dell?Ania Fabio Cerchiai.
«Vediamo, mettiamoli di fronte- dice Marzano-. L?iniziativa che può prendere il governo è di convocare le parti per vedere se si può trovare una soluzione. Ci troviamo a gestire una situazione molto complessa. Non siamo né dalla parte delle assicurazioni nè da quella dei consumatori». E aggiunge: «il problema che sta venendo fuori, e per il quale non ho una ricetta, è che anche in presenza di richieste individuali intorno alle cinquecentomila, se quelle cinquecentomia lire sono moltiplicate per milioni di singoli ricorrenti, questa vertenza assume una dimensione che va molto al di là di quanto si immaginava potesse accadere quando si introdusse il giudice di pace».
Il governo dunque si presenta al tavolo come mediatore, ma si troverà a svolgere un ruolo ben più attivo. «Stiamo studiando la situazione, cercheremo di individuare una proposta che sblocchi questa situazione che può avere risvolti molto pesanti per tutti, compagnie e consumatori. Mi auguro si possa trovare un?intesa», dice Mario Valducci, il sottosegretario con la delega alle assicurazioni, che giovedì affiancherà il ministro al tavolo.
Il rischio che questa questione dei rimborsi possa alla fine ritorcersi contro gli stessi assicurati divide il fronte dei consumatori. Diverse associazioni temono che per tutta risposta le compagnie aumentino ulteriormente le tariffe. E che come conseguenza dei già annunciati ricorsi in Cassazione contro le sentenze dei giudici di pace, le famiglie possano trovarsi tra qualche anno a dover pagare in avvocati molto di più dei risarcimenti ottenuti oggi. Le quattro di Intesa, che sono la punta di diamante in questa battaglia, però tengono la posizione. «Siamo pronti a trattare- dice Rosario Trefiletti di Federconsumatori-. Ci sono diverse soluzioni, come lo sconto sulle future tariffe o il miglioramento della classe bonus-malus. Ma ci si mette al tavolo sapendo quali sono i diritti dei cittadini. E la mediazione deve partire da lì. Non si fanno mediazioni preventive».
Intanto era grande l?attesa per quello che oggi Giuseppe Tesauro avrebbe detto al Senato. L?audizione del presidente dell?Antitrust davanti alla commissione Attività produttive (quella che ha sentito Cerchiai la settimana scorsa) è però saltata a causa dei lavori dell?aula. Tutto rimandato all?inizio di febbraio. E in quell?occasione Tesauro avrà parecchio da dire sulle politiche tariffarie delle compagnie. E? infatti praticamente conclusa l?indagine conoscitiva sulle assicurazioni che l?Authority per la concorrenza ha messo in piedi un anno fa, per capire come si è mosso il settore dopo la condanna per “cartello“ del 2000. Un libro bianco che potrebbe rivelarsi esplosivo.

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