Rimborsi agli azzerati Aumenta il rischio Ue
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fonte:
- La Nuova Ferrara
I risparmiatori Carife restano ancora per una notte con il fiato sospeso, anche se gli “spifferi” filtrati dal caos di queste ore al Senato, prefigurano già valutazioni differenziate tra le associazioni. In attesa del testo definitivo del maxi-emendamento che conterrà anche le modifiche all’ art. 38 sui rimborsi per gli ex azionisti e bondisti azzerati, infatti, restano aggrovigliati i due principali nodi: il filtro alle domande, con l’ esclusione dell’ arbitro Consob sempre più probabile, e il valore attribuito alle azioni. Tanto più che il bacino dei conti dormienti potrebbe esaurirsi prima del previsto. attività frenetica Nei giorni scorsi si sono moltiplicati gli incontri tra le associazioni dei consumatori e i rappresentanti di governo e maggioranza. I ferraresi Risparmiatori traditi, tra gli altri, hanno spiegato nuovamente a Gianluigi Paragone, influente parlamentare M5s, e al sottosegretario Alessio Villarosa la loro perplessità sull’ ammissione diretta delle domande, attraverso il solo filtro della commissione di nomina parlamentare, e della fissazione come parametro di rimborso del prezzo massimo raggiunto storicamente dalle azioni (41 euro nel caso di Carife). In entrambi i casi ci sarebbe il rischio di contestazioni Ue. I Traditi, assieme a gruppi di risparmiatori veneti e rappresentanti di Codacons e Adusbef, hanno poi firmato una lettera-appello. Tenendo presente che i conti dormienti «non possono essere ulteriormente incrementati oltre la somma di 1,575 miliardi», poiché diversi correntisti si stanno “risvegliando”, «diventa fondamentale che il fondo vada a suddividere la disponibilità in maniera equa secondo il principio del ristoro del risparmio versato di carico». In pratica, se venisse applicato il principio contenuto nell’ emendamento M5s, si rischierebbero disparità sul recupero percentuale della somma effettivamente spesa dai soci, a seconda dell’ anno e quindi del prezzo di acquisto delle azioni. Tra gli altri punti contenuti nella lettera, la «massima semplificazione dell’ accesso al fondo per l’ indennizzo iniziale del 30% inteso a titolo di acconto», per gli azionisti; e la «massima immediatezza e semplificazione dei procedimenti per l’ accesso al fondo». Punti (quasi) fermi Il flusso delle indiscrezioni s’ ingrossa in coincidenza di alcuni punti sui quali ci sarebbe l’ accordo tra M5s e Lega, o quantomeno una ferma volontà del ministero. Si tratta della proposta di riconoscere il prezzo più alto degli ultimi 8 anni antecedenti alla risoluzione, che annacqua l’ emendamento M5s (10 anni) senza cambiare la sostanza della possibile infrazione Ue. Nel nuovo testo ci sarebbe anche la possibilità di presentare le richieste di rimborso direttamente al ministero dell’ Economia entro 180 giorni dalla pubblicazione di un decreto che istituirà la Commissione tecnica di nove componenti per l’ esame delle domande. Si farebbe riferimento al misselling , cioè al riconoscimento di una truffa alla base del diritto al risarcimento, senza però passare per un organo terzo come l’ arbitro Consob. Restano rimborsi al 30% per gli azionisti e al 95% per i bondisti subordinati.
stefano ciervo
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