22 Giugno 2019

Rifiuti, raffica di denunce “C’ è rischio per la salute”

il codacons ha raccolto 350 segnalazioni da inizio anno e ha presentato un esposto per epidemia aurelio, rivolta delle mamme: ” malesseri per le pattumiere sotto la scuola”. e il comune le sposta
di Valentina Lupia e Francesco Salvatore Tra esposti all’ Asl, inchieste penali, pioggia di segnalazioni alle associazioni dei consumatori, ipotesi di denunce in procura, «allarme contaminazione » da parte dei medici ( mentre Ama e 5S minimizzano) è riesploso in città il problema dell’ immondizia non raccolta e lasciata al sole davanti ai cassonetti. A raccontarlo sono le segnalazioni che ogni giorno riceve il Codacons: 100 in maggio e giugno, 350 dall’ inizio dell’ anno. Da Garbatella al Tuscolano, passando per Casilina, Cassia, San Lorenzo, Flaminio, Prati. Così tante che l’ associazione si era decisa a raccoglierle tutte in un esposto da portare in procura, con l’ ipotesi di reato di epidemia. Stavolta è bastato l’ annuncio a convincere l’ Ama a correre ai ripari. Così il Codacons è andato a segno, almeno portando a casa una promessa: la neo- presidente dell’ azienda, Luisa Melara, ha convocato in via Calderon de la Barca il presidente dei consumatori Marco Ramadori per discutere dei cassonetti stracolmi. In quella sede la municipalizzata ha assunto impegni precisi per risolvere l’ emergenza e il Codacons ha bloccato l’ esposto appena firmato, riservandosi di presentarlo se la situazione non migliorerà. Altri cittadini raggruppati in comitati di quartiere, negli scorsi mesi si erano mossi autonomamente: da dicembre sono aumentate le indagini penali (a seguito di esposti) relative alla mancata raccolta. Sono sei i fascicoli aperti con l’ ipotesi di reato di ” getto pericoloso di cose”: sotto Natale erano stati i comitati di Torpignattara, Prati e San Lorenzo a denunciare. Gli accertamenti sono partiti, ma non è semplice individuare responsabilità penali. Più facile spostare i cassonetti ricolmi. Come oggi accadrà davanti alla scuola materna San Francesco D’ Assisi all’ Aurelio. « È una presa in giro – dice arrabbiato Davide Cassese, un papà – li sposteranno solo di 3 metri». Dopo un esposto all’ Asl, infatti, nel quale si denunciava che i bambini della scuola erano costretti a rimanere con le finestre chiuse per non respirare la puzza dei cassonetti, i genitori hanno scritto alla sindaca Raggi. Risultato è che oggi ci sarà lo spostamento. Nell’ ultima riunione dei genitori, a inizio settimana, era emerso che 8 bambini su 20 hanno la tosse: « Può essersi sviluppata per i rifiuti – ha detto Renato Cutrera, responsabile di Broncopneumologia al Bambino Gesù – in età prescolare un bambino su 4 soffre di bronchite asmatica. I piccoli, esposti a odori molto forti, come i rifiuti maleodoranti, possono sviluppare tossi e sintomi». Dello stesso tenore il messaggio del vicepresidente dell’ ordine dei medici Luigi Bartoletti: «Col caldo e i rifiuti in strada i pericoli potenziali per la salute aumentano. Non vedo gli estremi di un’ emergenza sanitaria ma la puzza vicino ai cassonetti è indice di contaminazione batterica ». Unici a non accorgersene i 5 stelle: « Non esiste nessuna emergenza davanti alle scuole – dice il presidente della commissione Ambiente Daniele Diaco – Ama ci ha assicurato che a breve tutto tornerà a regime». Via Cassia Viaggiatori di un bus dell’ Atac attoniti davanti a un cumulo di rifiuti rimasti fuori dai cassonetti in via Cassia k Sotto le finestre della materna La materna San Francesco d’ Assisi all’ Aurelio: dopo le proteste, il Comune sposterà i cassonetti k E gli abiti non ritirati rimangono in strada Anche i contenitori degli abiti non vengono svuotati. Qui uno alla Magliana con i vestiti di fuori k Emergenza ratti I rifiuti rimasti fuori dai cassonetti attirano i ratti (come nella foto), i gabbiani e le cornacchie.

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