13 Gennaio 2008

Rifiuti, due arresti in Sardegna

Cagliari, nuovi arresti: progettavano attentato incendiario alla villa di Soru
Tensione nella nottata in Sicilia dopo l`arrivo di una nave-spazzatura
Rifiuti, due arresti in Sardegna Proteste e blocchi stradali in Sicilia
Rifiuti, due arresti in Sardegna
Proteste e blocchi stradali in Sicilia

In Sardegna non accenna a calare la tensione esplosa dopo l`arrivo nel porto di Cagliari di una nave caricha di rifiuti dalla Campania. Ventiquattro ore dopo l`arresto di sette giovani sospettati di appartenere agli ultrà del Cagliari e ritenuti responsabili della guerriglia davanti alla villa del presidente della Regione Renato Soru responsabile di aver autorizzato l`ingresso dell`immondizia dalla Campania, i carabinieri hanno arrestato nel capoluogo sardo altri due ragazzi – entrambi maggiorenni, uno impiegato in un distributore di benzina – sorpresi a progettare un attentato incendiario all`abitazione del governatore e contro gli agenti che vigilano davanti alla casa. E le proteste per l`arrivo dei camion carichi di immondizia si allargano anche alla Sicilia. Blocchi in provincia di Agrigento per l`arrivo di un traghetto carico di 1.500 tonnellate di rifiuti provenienti dalla Campania. Un centinaio di abitanti hanno occupato con le loro auto la strada vicina discarica, al confine tra i comuni di Montallegro, Siculiana e Cattolica Eraclea, in provincia di Agrigento. Al termine di un incontro con gli amministratori comunali dei paesi interessati, iniziato intorno alle tre e concluso solo alle sei del mattino, il prefetto di Agrigento Umberto Postiglione ha convinto i manifestanti a sospendere la protesta. I 30 camion utilizzati per il trasporto dei rifiuti rimasti fermi in banchina a Porto Empedocle, hanno raggiunto la discarica di Siculiana scortati dalla polizia. “Nella provincia – dice il viceprefetto Nicola Diomedesi – si producono 500 tonnellate di rifiuti al giorno. Se dalla Campania ne arrivano 1.500, per le nostre discariche sono davvero poca cosa“. E il presidente della Regione Cuffaro spiega perché la Sicilia ha aderito all`invito avanzato dal presdiente del Consiglio: “Consentire lo smaltimento di 1.500 tonnellate di rifiuti in condizioni di sicurezza ambientale, è il contributo che intendiamo fornire per superare un`emergenza che rischia di pregiudicare l`immagine del nostro Paese. La scelta – aggiunge Cuffaro – per quanto impopolare, concorre a ristabilire le condizioni di un`equilibrata convivenza sociale“. Il Codacons annuncia però una class action (azione collettiva) contro l`arrivo dei rifiuti campani in Sicilia: “L`Isola è ritenuta la pattumiera d`Italia dai governi nazionale e regionale“, dice Francesco Tanasi, segretario nazionale del Codacons. “Avvieremo la più importante class action dei siciliani per il risarcimento dei danni all`ambiente e alle persone“.

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