Rifiuti, capitale al collasso
- fonte:
- Leggo
Mario Monte
È sempre emergenza rifiuti a Roma. Continuano ad arrivare quotidianamente segnalazioni dei cittadini, riguardo le varie condizioni di degrado in cui tante, forse ormai troppe zone di Roma versano. L’arrivo del clima torrido non farà che peggiorare la situazione dei rifiuti, giunta ormai al collasso vero e proprio.
Gabbiani che banchettano avanzi di cibo buttati nelle buste di fianco ai cassonetti stracolmi, topi che sguazzano tra i rifiuti anche alla luce del sole; odori spregevoli che si respirano passeggiando sui marciapiedi di tutta la città.
Ma tutto questo è nulla di fronte al dramma degli impianti Ama: sono al collasso. Nell’unico Tmb rimasto funzionante, (Rocca Cencia) le vasche sono piene. E la raccolta in strada si ferma. Questo il quadro preoccupante che si vede a Roma nei recenti periodi. La Sindaca Raggi aveva nei giorni scorsi sminuito il problema, ma ogni giorno i cittadini documentano con foto, video e post sui social network, il degrado delle vie e delle strade della città.
Nessuna zona o quartiere di Roma sembrano dunque essere esclusi da quello che sta diventando un vero e proprio tour cittadino dei rifiuti: dal Colosseo al Tuscolano, passando per Pigneto e Tiburtino III. C’è chi dice che le tonnellate di rifiuti, scaricate per strada, siano addirittura 1.000. Segnalazioni, richieste, appelli: i cittadini si muovono da tempo, chiedendo interventi e soluzioni concrete al Comune. Codacons ha già in mente di presentare un esposto alla Procura, visti i rischi di salute destinati a crescere con l’arrivo del caldo. «Il caldo accelera processi di putrefazione – sostiene il Presidente Codacons Carlo Rienzi – attirando insetti, topi, volatili, con conseguenti rischi igienico-sanitari per la popolazione. C’è il pericolo di diffusione dei batteri, mettendo a rischio soprattutto bambini, anziani e chi abita vicino ai cassonetti». Singolare è poi il caso di una farmacista a cui è stata comminata una multa di 600 euro, per aver gettato nei cassonetti adibiti al pubblico, carta e cartone che sovrastavano il negozio a causa del mancato servizio di ritiro che Ama dovrebbe effettuare in modo specifico per le farmacie. «Non possiamo permettere che i farmacisti lavorino in condizioni igienico sanitarie non adeguate – dichiara in un comunicato il Presidente di Federfama Roma Luigi Contarina – chiediamo ad Ama e al Comune di Roma, di porre più attenzione alla città ed ai presidi sanitari del territorio».
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