Rifiuti, battaglia su costi e nomine
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fonte:
- Il Mattino
Paolo Bocchino La gestione dell’Asia finisce sul piano inclinato della campagna elettorale. Un terreno sempre scivoloso quello del rapporto tra rifiuti e politica, tanto più a cinque giorni dal voto. Un mix esplosivo che non a caso solleva polemiche. È stato il candidato sindaco di Arco Angelo Moretti ieri ad accendere i riflettori sull’azienda di igiene urbana del Comune nel corso della conferenza indetta con i candidati della lista «Altra Benevento è possibile» Gabriele Corona, Antonella Coletta, Nicola Mariniello e Renato Siciliano. Nel mirino costi del servizio, incarichi di consulenza, mancata pianificazione di interventi per l’economia circolare della filiera.«A Benevento abbiamo la terza tassa rifiuti più alta d’Italia, dopo Trapani e Crotone – ha attaccato il leader di Arco- A tale livello di tassazione, però, non corrisponde un altrettanto elevato standard del servizio, ridotto perlopiù a una costosissima raccolta senza alcuna visione di prospettiva. Si spendono cifre esorbitanti per il prelievo e lo smaltimento della frazione organica, ben 2 milioni di euro l’anno, che rappresentano esclusivamente un onere per i cittadini beneventani a causa della carenza di pianificazione impiantistica da parte di Asia e Comune di Benevento. È facile riscontrare come in giro per l’Italia vi siano numerose esperienze virtuose nel campo della filiera del recupero di materia, vantaggiose sia sul piano economico che ambientale. Ma qui a Benevento siamo fermi all’anno zero. In pratica si paga il doppio per avere un servizio dimezzato». Da Moretti rilievi anche all’indirizzo del sindaco Mastella, con riferimento ad alcune recenti dichiarazioni rese dal primo cittadino in merito ad annunciati nuovi investimenti imprenditoriali: «Anziché vendersi mediaticamente l’arrivo di Leroy Merlin e di altri franchising come un qualsiasi promoter commerciale – ha rilevato il capofila di Arco – Mastella avrebbe dovuto impegnarsi per costruire sul territorio una filiera del riciclo che avrebbe determinato al contempo un risparmio economico per le famiglie beneventane e un’opportunità di sviluppo sostenibile. Si fa un gran parlare del Recovery Plan, c’è un’attesa messianica per i fondi in arrivo dall’Europa. Nel settore dell’economia circolare esistono da tempo importanti canali di finanziamento immediatamente attivabili: perché non lo si è fatto? Perché – ha concluso Moretti – Comune e Asia non hanno alcuna pianificazione della materia e si procede tartassando i contribuenti». Contestazioni mosse ai vertici dell’ente locale anche dal Codacons: «Fare politica attiva non è nei compiti dell’associazione – ha dichiarato il presidente provinciale Maurizio Zeoli – Tuttavia non possiamo non rilevare come la proposta di Moretti sia l’unica davvero esente da responsabilità per i disastri amministrativi fatti in passato. Nei compiti dell’associazione del resto rientra pienamente la tutela dei consumatori che sanno di dover pagare ogni anno somme da record ma sono tenuti all’oscuro di importanti informazioni. Sul sito dell’Asia non si rinvengono i bilanci aziendali. Abbiamo dovuto ricavare i dati da altre piattaforme istituzionali come l’Ispra, che certifica come dal 2015 al 2019 i costi del servizio siano addirittura raddoppiati passando da 146 euro a 284 euro pro capite. Amministrazione comunale e Asia dovrebbero dare conto di tale impennata. Così come dovrebbero spiegare ha aggiunto Zeoli – il frequente ricorso a onerosi incarichi di consulenza, assegnati perlopiù a professionisti non sanniti». LA REPLICA Accuse alle quali Asia risponde analiticamente: «La presunta mancata pubblicazione dei bilanci – dichiara l’amministratore unico Donato Madaro – è smentita dalla consultazione, aperta a chiunque, della sezione “amministrazione trasparente” del sito aziendale.I bilanci sono pubblicati in uno con i relativi verbali assembleari di approvazione. La lettura dei bilanci dimostra la infondatezza della presunta crescita, addirittura il raddoppio, dei costi aziendali.Al contrario: sotto la mia gestione l’Asia è passata da una spesa certificata di 13,8 milioni ai 12,4 milioni del 2020. Sulle nomine basta dire che sono effettuate tutte con procedura ad evidenza pubblica e sono limitate al minimo numericamente. Il livello di tassazione, come abbiamo avuto modo di spiegare a più riprese, è la risultante multifattoriale della notevole estensione del territorio, della effettuazione del porta a porta che consente di avere una differenziata record in tutto il meridione, della mancanza di impiantistica. Su quest’ultimo fronte – conclude Madaro – non siamo fermi essendo al lavoro da tempo per una prospettiva di parziale autosufficienza, che però non può esulare dal contesto giuridico che assegna all’Ato la guida dei processi».
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