1 Aprile 2006

Rifiuti a Napoli, allarme elezioni

Centinaia di cassonetti a fuoco nei quartieri del capoluogo, esposto del Codacons in procura

Rifiuti a Napoli, allarme elezioni

Impianti saturi, città sporche. I sindaci vesuviani: scuole off limits






NAPOLI – A Ercolano è già crisi, con le montagne di rifiuti che si accumulano nelle strade. Portici ha un solo giorno di autonomia, poi sarà il blocco totale. A Castellammare di Stabia, pure. L`ennesima emergenza rifiuti per la saturazione degli impianti, dopo Napoli, mette in ginocchio anche la Provincia. E così i sindaci di undici comuni, dopo un vertice con il prefetto di Napoli, Renato Profili, chiedono un “intervento immediato del governo e del Commissariato straordinario e l`adozione di “misure normative urgenti per arginare l`emorragia di denaro pubblico sborsato dagli enti locali“. Ma soprattutto, avvertono in coro i primi cittadini, la presenza dei cumuli dei rifiuti in strada mette a rischio le scuole (di cui si annuncia la chiusura) e di conseguenza anche l`allestimento dei seggi elettorali. Il documento-denuncia è stato inviato all`attenzione del presidente del Consiglio, del ministro dell`Ambiente, del capo dipartimento della Protezione civile e del commissario per la Campania, Corrado Catenacci. “Il perdurare dell`emergenza igienico sanitaria“, si legge, “comporterà quasi sicuramente problemi di ordine pubblico e, quindi l`adozione di misure drastiche quali la chiusura delle scuole da allestire in vista delle elezioni“. Un rischio paventato anche nei giorni scorsi dal sindaco di Napoli, Rosa Russo Iervolino, e dall`assessore comunale alla Protezione civile, Ferdinando Di Mezza, e portato all`attenzione del capo della Protezione civile Bertolaso, in “missione-emergenza“ a Napoli: “Le scuole rappresentano la priorità assoluta, a giorni si vota“. Quarantotto ore di tempo, aveva chiesto Bertolaso per scongiurare la crisi. Ci vorranno una decina di giorni per ritornare alla normalità, aveva poi corretto, il commissario Catenacci. Termine che coincide con la vigilia delle elezioni. Da qui, l`allarme dei sindaci. E anche di chi, come il presidente del Consiglio comunale di Napoli, Giovanni Squame, punta l`indice in direzione del Commissariato e parla di “una manovra politica per giungere all`ultima settimana di campagna elettorale ancora con le strade coperte dai rifiuti. Sono degli irresponsabili“. Intanto l`emergenza rifiuti diventa anche problema di ordine pubblico e igienico-sanitario. Sale la tensione e mani ignote appiccano il fuoco a centinaia di cassonetti: dall`area flegrea a quella orientale della città. A terra ci sono circa 2 mila tonnellate di rifiuti, 800 nella stazione di trasferenza, 1200 sui camion di raccolta. Le Asl sono allertate nelle attività di disinfezione e nei trattamenti enzimatici (riducono la fermentazione). Il Codacons ha presentato ieri un esposto in Procura contro ignoti in cui si ipotizza il reato di epidemia colposa. Da una settimana si è acuita l`ennesima emergenza dei rifiuti, in Campania. Un primo passo per uscirne potrebbe verificarsi già nelle prossime ore: i sette impianti campani di Cdr che nei giorni scorsi hanno sospeso le attività a causa della saturazione dei magazzini di stoccaggio dovrebbero aprire uno dietro l`altro. Lo conferma il commissario Catenacci, precisando che non intende prestarsi ad alcuna strumentalizzazione politica: “Sono in avanzato corso trattative per reperire, oltre a quelli campani, nuovi siti di smaltimento“.

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