Rienzi, il don Chisciotte con lo stipendio da re
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fonte:
- Il Giornale
Ecco il presidente del Codacons. Fece causa a Tex Willer perché fumava sempre Si autodenunciò all`ordine degli avvocati: voleva chiedere ai clienti la tariffa minima. Il suo reddito però è super Il suo sogno, disse una volta, era mettere in difficoltà la politica. C`è riuscito, Carlo Rienzi, e forse ci riuscirà ancora. C`è riuscito anche se non è stato in grado di rinunciare all`idea di diventare un politico. C`ha provato, ma non ce l`ha fatta ad arrivare in parlamento. Così è ritornato alle vecchie passioni da guastatore. Contro la destra, contro la sinistra, contro tutti. Il presidente del Codacons è personaggio tutto italiano. Finito sul Catalogo dei Viventi di Giorgio dell`Arti con un ritrattino che è tutto un programma: “Rienzi ha denunciato il ministero delle Comunicazioni (ai tempi di Totò Cardinale) per lo scandalo dei numeri erotici, la Sisal per gioco d`azzardo, i vigili che non multano i ragazzi senza casco per omissioni di atti d`ufficio. Si è anche autodenunciato all`ordine degli avvocati, “per far pagare ai miei clienti meno della tariffa minima““. È così che è diventato qualcuno: protagonista di talk show e personaggio pubblico. S`è scagliato dritto contro l`ex viceministro Visco e l`Agenzia delle entrate per la storia dei redditi on-line. Nessuno ha pubblicato il suo che è piuttosto interessante: 303mila euro lordi nel 2005. Non male per l`avvocato che voleva farsi pagare con il minimo dei minimi. A leggere ancora il Catalogo dei viventi si scopre anche che “la lista dei nemici è lunga e imprevedibile: Tex Willer (“fumava sempre, così ho denunciato l`editore. Mi telefonò Bonelli indignato“), Anna Oxa (“mostrò lo slip al festival di Sanremo: c`era la marca! Fu il primo caso di pubblicità occulta“). Talvolta gioca per sé, come quando per cacciare gli storni costrinse il Comune di Roma a potare gli alberi di viale delle Milizie, dove ha lo studio“.
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