18 Febbraio 2014

«Ricorso contro il ripetitore»

«Ricorso contro il ripetitore»

MARANELLO Ripetitore di Pozza, è ufficiale: il Comune ricorre al Consiglio di Stato. Il sindaco Bursi aveva già anticipato di valutare l’ ipotesi all’ indomani della sentenza del Tar Emilia Romagna che ha accolto il ricorso di Vodafone, condannando il Comune al pagamento di 2500 euro. «L’ appello del Comune – ha aggiunto ieri Lucia Bursi – al Consiglio di Stato sul posizionamento del ripetitore di telefonia non sarà inutile, perché abbiamo motivo di credere che le nostre ragioni siano da difendere». La sentenza ha indicato come “illegittimo” l’ articolo 57 del Regolamento edilizio comunale, perché «surrettiziamente non consente limitazioni all’ installazione di impianti che, viceversa, deve ritenersi astrattamente consentita in tutte le zone del territorio comunale, indipendentemente dalla loro destinazione, fermo restando il rispetto dei limiti individuati dalla normativa settoriale regionale e statale». Una sentenza che era stata accolta come una «sconfitta» per il Comune da Luca Barbolini, capogruppo della Lista Civica per Maranello. «Il tema, ancora una volta, viene strumentalizzato dalla Lista Civica per colpire l’ amministrazione: ma è evidente che questi sono attacchi da campagna elettorale. La posizione del Comune è chiara fin dall’ inizio: nell’ ambito del Piano strutturale abbiamo individuato gli ambiti in cui è possibile installare i ripetitori, e si tratta del 62%, cioè della maggior parte, del territorio comunale. Abbiamo invece escluso quegli ambiti, come le zone residenziali, che crediamo vadano salvaguardati dall’ installazione degli impianti di telefonia». Barbolini aveva sostenuto che «le antenne servono, ma devono rispettare la distanza di 500 metri dalle abitazioni: così il campo decade. Ci attiveremo con il Codacons per promuovere incontri con i cittadini e trovare una soluzione». «Vogliamo rivolgerci al Consiglio di Stato – ha replicato la Bursi – per fare valere la nostra posizione, che è in primo luogo a tutela dei cittadini di Maranello. Non si tratta dunque di “gettare soldi al vento”, ma di continuare a difendere uno strumento di pianificazione urbanistica a garanzia dei residenti e del territorio, ma che consente allo stesso tempo agli operatori di poter installare gli impianti. È totalmente falsa l’ affermazione, da parte della Lista Civica, che vorremmo l’ impianto collocato in un’ area di proprietà comunale per ricavarne l’ affitto: all’ operatore sono state proposte alternative che sono state rifiutate, gli stessi cittadini di Pozza ne sono al corrente perché il tema è stato discusso in incontri pubblici». (g.f.)

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