Ricorso al Tar di alcune associazioni dei consumatori
Ricorso al Tar di alcune associazioni dei consumatori
Bossi: non pagarlo è una protesta contro la Finanziaria
ROMA. Levata di scudi contro l`aumento del canone Rai da 99,6 a 104 euro. Varie organizzazioni dei consumatori sono scesi in campo con diverse proposte contro l`aumento. Codacons e Adusbef faranno ricorso al Tar. “L`aumento è ingiustificato – hanno detto l`avvocato Carlo Rienzi del Codacons e Elio Lannutti dell`Adusbef – perché non relativo ad un aumento di qualità“. Poi hanno aggiunto: “Abbiamo il sospetto che l`aumento deciso dal ministro Gentiloni venga utilizzato per pagare la sanzione dovuta per gli stipendi d`oro dell`ex dg Alfredo Meocci per i quali il cda Rai è pure indagato e magari per far funzionare anche il gioco dei pacchi che non è certo un programma utile. Non a caso il conduttore di `Affari Tuoi`, Flavio Insinna è testimonial della campagna tv per il rinnovo del canone“. Non è escluso che le associazioni facciano ricorso anche per verificare la fondatezza costituzionale proprio dell`esistenza del canone-tassa di possesso. Il leader del Movimento politico dei consumatori, Francesco Tanasi, ha indetto per lunedì prossimo lo “sciopero dei telespettatori Rai“. Per un`ora, dalle 14 alle 15, tutti i telespettatori saranno invitati a guardare una rete diversa dalla Rai o a spegnere i televisori. “Questa misura ci sembra un buon modo – ha detto Tanasi – per far comprendere il dissenso della gente nei confronti dell`aumento. Il problema reale non é rappresentato tanto dalla cifra richiesta, quanto dalla qualità del servizio offerto ai cittadini“. “Ho un buco? Prendo la pala e lo riempio di terra. Dove per pala si legga fisco, e per terra si legga contribuenti“. Così dice l`Aduc, l`associazione a tutele dei diritti dei consumatori e degli utenti. La Rai, secondo l`associazione, “è come il finanziamento pubblico ai partiti, tutti vi attingono senza criterio e senza preoccuparsi della fazione di appartenenza, tanto ce n`è per tutti. Nonostante gli italiani abbiano chiesto con un voto referendario di privatizzarla, se ne parla solo in alcuni commenti ben nascosti in qualche festa di partito“. Anche Umberto Bossi ieri sera, durante un`intervista a Telepadania, ha ribadito la proposta lanciata dai giorni scorsi da esponenti leghisti di non pagare il canone Rai per dissentire rispetto alla Finanziaria. “Non paghiamo il canone Rai – ha detto Bossi -, è una forma di protesta contro questa Finanziaria“.
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