8 Ottobre 2010

Ricorsi del Codacons contro le bollette del Consorzio di bonifica del Padule

 
– FUCECCHIO – DOPO IL TEMPORALE della notte fra lunedì e martedì, si continuano a inventariare i danni anche per quanto riguarda cantine e tavernette delle abitazioni private, specie di quelle che trovandosi sotto il piano stradale sono state invase dall’ acqua filtrata addirittura da mura e pavimenti. Il timore che ad ogni acquazzone ci si debba trovare d’ ora in avanti con l’ acqua a mezza gamba, preoccupa non pochi fucecchiesi come nell’ area di via della Concia dove questa sorta di «effetto Venezia» sta diventando, ormai, quasi una consuetudine. Quant’ è accaduto ripropone ancora una volta la legittimità del tributo del Consorzio del Padule, che viene richiesto ai proprietari di immobili che si trovano in aree nelle quali non è stato mai effettuato non solo alcun intervento di regimazione, ma neanche una benché minima manutenzione della rete fognaria la cui insufficiente ricettività, in caso di maltempo, è la causa prima degli allagamenti. Il Codacons – il sindacato dei consumatori che ha una sede presso la Misericordia in corso Matteotti, dove l’ avvocato Sabrina Ramello presta la sua azione di tutela dei diritti della gente – è già pronto per i ricorsi alla Commissione tributaria annunciati dai destinatari delle bollette, che non hanno avuto alcun vantaggio dalle attività consortili. Stessa cosa per quanto riguarda gli abitanti della zona alluvionata dal Rio Vallebuia a Botteghe e dei dintorni del Rio di Macone a San Pierino che convoglia l’ acqua, come in una fogna a cielo aperto, di moltissime abitazioni e non solo queste. IL CONSIGLIERE comunale del Pd Leonardo Bertini non è tenero con il Consorzio del Padule: «La mancanza di un argine non può essere considerata una semplice disattenzione da parte del Consorzio di bonifica – afferma – che ha tra i propri compiti, come si legge anche nella bolletta che periodicamente invia ai cittadini, "la realizzazione degli interventi volti ad assicurare lo scolo delle acque, la difesa idraulica, la tutela ambientale del territorio e delle sue risorse, la regimazione dei corsi d’ acqua naturali, nonché ad adeguare, completare e mantenere le opere di bonifica già realizzate nel comprensorio". E’ evidente che non aver realizzato un argine in questo tratto del rio Vallebuia alle Botteghe è stato un errore madornale che ha causato una situazione che per molti cittadini è risultata tragica con danni alle proprie abitazioni tali da mandare in fumo anni di lavoro».

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