10 Aprile 2008

Richiesta di danni per i ritardi

Richiesta di danni per i ritardi
“E` il primo caso a roma“
Per una visita all`Oftalmico, 150 giorni

La donna si è rivolta a strutture private Richiesta di danni per i ritardi “è il primo caso a Roma“ Una visita oculistica necessaria, una prenotazione a 150 giorni all`ospedale oftalmico, una donna di 34 anni costretta a rivolgersi a una struttura privata e che ora chiede il risarcimento per la maggior spesa sostenuta: 250 euro. “è il primo esempio a Roma – dice il legale che segue la signora, l`avvocato Marco Ramadori, presidente del Codacons e dell`associazione articolo 32 – di richiesta danni da lista di attesa. E altri ne seguiranno“. Ramadori spiega la questione: “Tutti noi riceviamo questi appuntamenti a distanza di tempo e quindi veniamo spinti verso il privato. La legge regionale prevede i tempi massimi ma questi non vengono mai rispettati. Al punto 5 di questa legge sono previste le misure in caso di sforamento, e si parla di programma aziendale senza oneri a carico degli assistiti. Ma quel programma non è mai stato scritto. La salute è un diritto primario garantito dalla Costituzione, e questi limiti sono nati per far risparmiare la Regione, ma costa molto di più intervenire in ritardo per curare che diagnosticare con tempi certi e brevi“. E quindi gli esempi concreti: “Una mammografia può essere decisiva per prevenire una neoplasia, come dice anche il professor Umberto Veronesi, perché c`è un`altissima percentuale di tumori alla mammella che possono essere curati se presi per tempo. Con attese di 200 giorni come capita a Civitavecchia, cosa si vuole curare? Sa qual è la verità? Che in questi casi arrivano le cause per mancata cura, che costano molto più della prevenzione. E la stessa cura per i tumori costa molto di più della prevenzione“. Il giudizio di Ramadori e del Codacons è severissimo: “Quella legge che doveva servire a far risparmiare soldi alla Regione rischia di essere un autentico boomerang“.

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