Ribassi anticipati, prime multe
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fonte:
- Corriere della Sera
Prima i negozianti, divisi sulla data di avvio degli sconti, poi i consumatori, uniti nel chiedere di liberalizzarli. Saldi, un’ altra polemica. «Troppi negozianti li anticipano in modo truffaldino- dicono le associazioni a difesa degli acquirenti – tanto vale fare offerte tutto l’ anno» . Ribassi «camuffati» : secondo il Codacons è già così nel 75 per cento dei negozi milanesi. Per Tommaso Di Buono, segretario generale di Adiconsum Milano, «la normativa è senza senso. Sappiamo bene che il periodo degli sconti è preceduto da una stagione sommersa di pre-saldi durante la quale i commercianti invitano i clienti a un’ anteprima delle promozioni, dove spesso sono in vendita, "saldati", i capi migliori. E’ arrivato il momento di liberalizzare il mercato» . Continuano i dirigenti del Codacons: «Siamo di fronte a un’ evidente violazione della normativa regionale secondo cui non si possono fare vendite promozionali nei trenta giorni antecedenti le vendite di fine stagione» . Appello: liberalizzare gli sconti «come ha fatto la provincia di Trento» . O «quantomeno» anticiparli al 27 dicembre. E comunque «questo aggiramento della legge è sanzionabile anche se non ci risulta che un commerciante sia mai stato multato per questo» . Errore, le multe ci sono state. Con immediata replica del vicesindaco, Riccardo De Corato: «Già dal primo dicembre sono partiti i controlli dell’ annonaria per le vendite promozionali fuori periodo e per i saldi anticipati. Un’ azione di monitoraggio preventiva ha già portato a multare per mille euro 21 esercenti che praticavano sconti "sottobanco"» . De Corato annuncia altre verifiche a partire da giovedì, data di avvio dei saldi, con una squadra di venti vigili, «per evitare episodi di concorrenza sleale» . Osserva Sandro Miano di Assoconsumatori: «Per quello basta fotografare le vetrine prima e dopo il 6 gennaio» . Controlli e multe. Ma il tema «caldo» resta quello della liberalizzazione dei saldi. «A questo proposito- continuano da Adiconsum – abbiamo chiesto l’ apertura di un tavolo di confronto» . Ribatte l’ assessore regionale al Commercio, Stefano Maullu: «Nessuno mi ha fatto una proposta del genere. In ogni caso, non so quanto sia vantaggioso per i commercianti (e gli acquirenti) avere saldi tutto l’ anno» . Apertura nei confronti di chi (come l’ associazione «Le vie dello shopping» di Luigi Ferrario) chiede di rivedere il divieto di promozioni nel periodo antecedente gli sconti: «Ne possiamo parlare» . La pensa così anche Renato Borghi, presidente di Federmoda: «Abbiamo già dato la nostra disponibilità. Ma sui saldi no: finché sono "di fine stagione", devono rimanere tali» . D’ accordo Guglielmo Miani, dei negozianti di via Montenapoleone: «Non ha senso stravolgere un business con tempistiche precise. Ci sono altri sistemi per attingere a sconti perenni, come per esempio rivolgersi agli outlet» . E se Manfredi Palmeri chiede che «leggi e realtà vadano allineati, altrimenti si produce un danno sia ai clienti sia ai commercianti onesti» , Giovanni Terzi, assessore milanese al Commercio, punta alla liberalizzazione degli sconti (anche delle aperture domenicali): «Non ha senso che un capo costi un giorno mille euro e quello dopo 200. Sarebbe utile costruire un sistema più simile a quello europeo» . L’ impegno: «Terminati i saldi, analizzeremo le strade possibili con tutti i soggetti coinvolti. Il primo passo: la liberalizzazione delle promozioni» . Annachiara Sacchi © RIPRODUZIONE RISERVATA.
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