Rette dei nidi, scuolabus e mense: rimborsi obbligati
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fonte:
- il Tirreno
giachi (anci scuola): «le famiglie non pagheranno per i servizi non ricevuti»
Samuele Bartolini«Dal 1° al 15 marzo niente pagamento di mense scolastiche, scuolabus, attività pre e post scuola nelle elementari, materne e asili nido. Sempre nello stesso periodo niente pagamento della retta nelle materne comunali e negli asili nido gestiti dal Comune o dalle cooperative. Se i genitori hanno pagato in anticipo, i Comuni li rimborseranno».servizi a domandaindividualeCristina Giachi, vicesindaca di Firenze e presidente della commissione istruzione di Anci nazionale rassicura le famiglie. E fuga molti dubbi. Sono i Comuni a garantire la mensa, lo scuolabus, attività pre e post scuola alle elementari (età dei bambini 6-11 anni), materne (3-6) e nidi (0-3). Sono tutti servizi a domanda individuale per i quali i Comuni applicano una tariffa. Ora però non vengono erogati: per l’ emergenza coronavirus fino al 15 marzo le scuole sono chiuse. E i Comuni non chiederanno il pagamento dei servizi per questo periodo. O se hanno già incassato la tariffa, provvederanno a restituirne quota parte ai genitori. Non solo.rette dei nidiCi sono scuole materne comunali e asili nido comunali gestiti dall’ ente o dalle cooperative. Qui c’ è da pagare la retta (anche se in alcuni case per le materne la retta non è richiesta): «I Comuni non faranno pagare la quota parte di questo periodo o, se è stata pagata in anticipo, la rimborseranno», assicura Cristina Giachi. MENSA e SCUOLABUSNon ci sarà niente da pagare per il periodo dal 1° al 15 marzo. Il bollettino di questo mese arriverà a casa decurtato. È quanto si appresta a fare, per esempio, il Comune di Firenze che lo spedisce a fine mese. Per quanto riguarda invece le amministrazioni comunali che fanno pagare in anticipo i servizi scolastici è previsto il rimborso. In quale forma?«Qui ogni Comune si muove nel modo che ritiene più opportuno. Ci sono Comuni che scalano la cifra dal bollettino successivo. Altri che mandano i soldi a casa», spiega Cristina Giachi. Certo è che, per quanto riguarda gli incassi legati ai servizi di supporto scuola, l’ allarme coronavirus sta creando una minore entrata nelle casse comunali (ma anche una minore spesa se la mensa non viene erogata, ad esempio).Vale lo stesso discorso per le rette di materne e nidi. l’ iniziativa di EMPOLI «Decurtiamo le rette per gli asili nido nel periodo di sospensione dell’ attività didattica a causa dell’ emergenza coronavirus e finanziamo le ore di assistenza agli studenti con disabilità». Questa è la scelta del Comune. «Abbiamo pensato – spiega la sindaca Brenda Barnini – in accordo con la cooperativa che gestisce quotidianamente il sostegno alla disabilità di mettere a disposizione, da lunedì 9 marzo e per il periodo di sospensione delle attività didattiche nelle scuole, tre ore al giorno, pagate interamente dall’ amministrazione comunale, per inviare un operatore a casa delle famiglie». i consumatoriAnche il Codacons (associazione di tutela dei diritti dei consumatori) rende noto che ieri ha ricevuto centinaia di proteste da parte di genitori che, per la chiusura delle scuole a causa dell’ emergenza coronavirus, non si sono visti riconosciuti rimborsi per i costi scolastici sostenuti. «Le rette per gli asili privati e comunali e quelle per il servizio di refezione scolastica devono essere rimborsate alle famiglie proporzionalmente al periodo di chiusura delle strutture», spiega il presidente Carlo Rienzi. Proprio quello che la presidente della commissione istruzione di Anci nazionale, Cristina Giachi, assicura. Tanto che a breve convocherà la commissione in modo che tutti i Comuni adottino comportamenti uniformi su tutto il territorio nazionale. —
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