Renzi, sì al Ponte sullo Stretto ma prima si fanno le strade
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fonte:
- L`Unità
La priorità restano le opere incompiute. Il 22 dicembre si inaugura la S-Rc. M.Ze. Il Ponte sullo Stretto torna alla ribalta, discussione decennale e vertenze aperte da chi si è aggiudicato le gare per i lavori. Ieri il presidente del Consiglio, a domanda, ospite di Isoradio, ha risposto che non ha «niente contro il ponte sullo Stretto, anzi penso che potrà senz’ altro essere utile. L’ importante è capire i costi e i tempi. E dovrà essere anche per i treni, dovrà essere un pezzo dell’ alta velocità». In realtà Matteo Renzi ha aggiunto anche che sì, il ponte «ci sarà, ma prima dobbiamo terminare le opere incompiute. Qui vogliono tutti fare i l’ Unità Venerdì, 04 Marzo 2016 progetti faraonici, io sono per sistemare prima le cose che sono da sistemare. Sul ponte sullo Stretto si è giocato un derby ideologico. Iniziamo a mettere a posto le strade in Sicilia. È crollato un viadotto al mese per un periodo. Negli anni ’60 e ’70 si sono fatti molti lavori coi piedi. Se non riusciamo a unire Messina, Catania e Palermo di che parliamo?». Linea questa condivisa anche dal ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, «Renzi ha detto cose assolutamente condivisibili. È un’ opera da valutare con attenzione, ci stiamo però concentrando sulle priorità e su questo siamo assolutamente in linea». Renzi anche in questo caso ribadisce la sua intenzione a voler superare la logica del muro contro muro, a cominciare dalla Variante di Valico, che «è fantastica, imparagonabile al vecchio tratto appenninico. Mettendo a posto le strade stiamo facendo un piacere all’ Italia. Non è una cosa di destra o sinistra, è una cosa bella, per l’ Italia. Abbiamo messo più soldi per l’ Anas per strade più sicure e anche al Miur perché i ragazzi devono fare progetti di sicurezza stradale». Il governatore Rosario Crocetta del Ponte non vuole discutere: «Irrealizzabile, che ne parliamo a fare? Non è un argomento realmente all’ ordine del giorno. Sono d’ accordo con Renzi: prima vengono le altre opere infastrutturali e ci vorranno molti anni». Immediata la reazione del Codacons secondo cui «prima di parlare di progetti faraonici come il Ponte sullo Stretto, Renzi farebbe bene a dire ai cittadini dove troverà 1,4 miliardi di euro necessari per portare a termine le 868 opere incompiute esistenti in Italia». Quella delle opere incompiute è una battaglia che sia Renzi sia Delrio sono decisi a portare fino in fondo, perché da lì, ha spiegato il premier, passa il segno della ripartenza del Paese. «Che vergogna quando passiamo davanti a opere ferme da anni: bisogna finire le incompiute dice a Isoradio -. Sono stato alla Nuvola di Fuksas, il progetto primo era dal ’98: sono passati 18 anni, ormai votano quelli del ’98. Ora abbiamo dato una scossa e siamo felici che le opere vengano finite. Vogliamo finire tutte le opere incompiute». E poi ribadisce l’ inagurazione della Salerno -Reggio Calabria il 22 dicembre, «mi ridono tutti dietro quando dico che la finiremo, ma il 10 marzo sarò in Calabria a verificare l’ abbattimento dell’ ultimo diaframma dell’ ultima galleria».
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