28 Febbraio 2010

REGIONALI: CODACONS, AGCOM NON VIGILA SU PAR CONDICIO

REGIONALI: CODACONS, AGCOM NON VIGILA SU PAR CONDICIO
 

(AGI) – Roma, 28 feb. – L’Agcom "non vigila sulla par condicio" per le elezioni regionali. Lo denuncia il Codacons che chiede l’intervento del ministro Maroni. "L’Autorita’ per le Garanzie nelle Comunicazioni – si legge in una nota – preposta per legge a far applicare la normativa in materia di comunicazione politica e di parita’ di accesso ai mezzi di informazione e ad intervenire con urgenza in caso di violazioni, la domenica e’ in vacanza. Cosi’ ci segnalano innumerevoli rappresentanti locali di svariate formazioni politiche, dal centrodestra al centrosinistra". "Sul sito, in home page, – continua il Codacons – e’ riportato, per le segnalazioni relative alla par condicio, il numero verde 800 282202". Il Codacons, dopo aver ricevuto innumerevoli segnalazioni sull’impossibilita’ di contattarli, ha provato a comporre ininterrottamente quel numero dalle 13 alle 15,30, fino a che la linea non si interrompeva "ed, in effetti, nessuno risponde. Abbiamo provato anche a chiamare direttamente l’Authority a Napoli (081/7507111) e a Roma, ma il risultato e’ identico. Che fine ha fatto – si chiede l’associazione – l’apposita Unita’ "Par Condicio" che ad ogni competizione elettorale l’Autorita’ dovrebbe istituire e che l’Authority stessa sbandiera sul sito? E’ quantomeno singolare e paradossale che sia impossibile "comunicare" proprio con l’ Authority delle "Comunicazioni"". Sono innumerevoli, continua il Codacons, "le violazioni segnalate al Codacons da parte di rappresentanti locali dei partiti che hanno presentato liste provinciali alla prossime regionali. In particolare le piu’ frequenti sono quelle di telegiornali e giornali locali che, nonostante le liste siano state presentate entro le 12 di ieri, ancora oggi si sono dimenticati di citare tutti i partiti in corsa, pur facendone apparentemente l’elenco o quotidiani che hanno sbagliato i simboli presentati. A questo punto il Codacons chiede l’intervento diretto del ministro degli Interni Roberto Maroni". (AGI) Red/Ila
 

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