Redditometro, ricorso al Tar La Uil: Tares peggio dell’ Imu
ROMA Redditometro sempre al centro delle polemiche con i consumatori sul piede di guerra: se Codacons e Adiconsum chiedono di rivedere l’ inversione dell’ onere della prova da parte del cittadino, l’ Adusbef annuncia di aver dato mandato ai propri legali di impugnare in tutte le sedi, dalle Commissioni tributarie al Tar del Lazio, il decreto che introduce il nuovo strumento fiscale. Trapelano, intanto, i primi orientamenti dell’ attesissima circolare dell’ Agenzia delle Entrate con la quale si daranno le istruzioni agli uffici per i controlli. Uno dei nodi è quello delle spese «presunte», calcolate con le medie Istat, dagli alimentari all’ abbigliamento. Queste spese non saranno mai decisive per un controllo e in ogni caso se un contribuente non si riconoscerà nel dato potrà fornire motivazioni concrete e non documentali. Per l’ uscita della circolare applicativa servirà ancora del tempo. Stando alle indiscrezioni, sulla questione dell’ onere della prova gli ispettori fiscali potranno muovere accertamenti solo sulla base di spese certe. Quello che spetta al contribuente è provare che la spesa, superiore al reddito (in ogni caso oltre la franchigia di 1.000 euro al mese), è stata comunque possibile grazie a redditi diversi, come potrebbe essere il prestito o la donazione di un familiare, gli interessi dei Bot o semplicemente risparmi del passato. C’ è poi il nodo delle spese presunte, quelle di tutti i giorni che vanno dagli alimentari all’ abbigliamento e che verranno calcolate con le medie Istat. Tra gli orientamenti al vaglio degli uffici c’ è l’ indicazione che questo tipo di spese, da sole, non siano «mai» determinanti per un accertamento. In ogni caso si dovrebbe poter stare tranquilli senza affannarsi a conservare ogni scontrino perché dovrebbero bastare spiegazioni concrete e logiche, senza documentazioni. STANGATA TARES. Rete Imprese e Uil mettono in guardia sul peso della Tares, la nuova tassa sui rifiuti che assorbirà la vecchia Tarsu e la Tassa di Igiene Ambientale scattata a gennaio anche il primo pagamento è slittato. Secondo il sindacato di Angeletti, costerà 305 euro a famiglia e peserà più dell’ Imu sulla prima casa per la quale sono stati pagati 278 euro a famiglia. L’ associazione dei commercianti e degli artigiani parla invece di «stangata» visto che «il governo si aspetta dalla Tares maggiori entrate per i Comuni pari a 1 miliardo nel 2013 e 1 miliardo nel 2014, equivalenti a un incremento di 16 euro per abitante. Aumenti che vanno ad aggiungersi a quelli che negli ultimi 10 anni hanno fatto rincarare le tariffe del 57%».
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