Redditi a picco nel 2012 un calo di oltre il 2,5%
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fonte:
- La Sicilia.it
Roma. La crisi morde. Pesa sui bilanci delle famiglie italiane, che per il quinto anno consecutivo vedono assottigliarsi il proprio reddito disponibile. Tanto che si trovano anche costrette a tagliare o rinviare l’ acquisto di case, diminuendo di conseguenza la richiesta di finanziamenti alle banche. La Banca d’ Italia lancia l’ allarme e i consumatori risollevano i propri timori per la drammaticità della situazione, chiamando perciò a rapporto il governo. A fornire nuovi numeri delle conseguenze della crisi è stato ieri il vice direttore generale di Bankitalia Salvatore Rossi in occasione di un convegno Abi-Assofin sul credito. «Far tornare a crescere il prodotto e i redditi è la maggior sfida per il nostro paese», ha detto Rossi ricordando che il credito alle famiglie «mostra segni di affanno. I prestiti in essere si stanno, pur lentamente, contraendo, le nuove erogazioni sono molto più contenute che negli scorsi anni». E questo anche perché dopo aver già accusato una contrazione del 5% tra il 2008 e il 2011 il reddito reale delle famiglie non fa ben sperare. «Quest’ anno – secondo Rossi – se ne profila una diminuzione anche più marcata di quella, del 2,5%, avutasi in occasione della recessione del 2009». «Fino a che le famiglie continueranno ad avere una riduzione del loro reddito reale, i consumi non potranno che scendere e l’ Italia, conseguentemente, non sarà in grado di crescere ed uscire dal tunnel della crisi» avverte il Codacons che chiede al governo di congelare le tariffe pubbliche, dall’ acqua ai rifiuti, dai pedaggi autostradali al canone Rai, dalla luce al gas. Solo così, secondo i consumatori, potrà essere salvaguardato il reddito reale delle famiglie. Un po’ per minore domanda un po’ per offerta più selettiva da parte delle banche, fatto sta che anche il rallentamento dei prestiti alle famiglie si è accentuato, con una dinamica divenuta alla fine negativa nel terzo trimestre 2012 (-1% l’ andamento dei prestiti rispetto allo scorso anno). Inevitabile che questa situazione si ripercuota anche sui mutui immobiliari. Se si tiene conto che quest’ anno fino a settembre ne sono stati erogati per poco più di 21 miliardi di euro, a fine anno si arriverà a circa 30 miliardi. Ammontare, quest’ ultimo, molto minore di quello registrato nei due anni precedenti, e comunque minore anche di quello del 2009, l’ altro anno recente di forte recessione in cui furono erogati mutui per oltre 40 miliardi di euro. Ad allarmare ulteriormente è anche la situazione finanziaria che può rendere alcune famiglie vulnerabili. Chi infatti dispone di un reddito basso ed ha contratto un debito oneroso in termini di pagamenti periodici di interessi e restituzione del capitale, può aver difficoltà a far fronte ai pagamenti dovuti. Banca d’ Italia ha misurato ad esempio che nel 2010 il 3,6% delle famiglie italiane, ovvero poco meno di 900.000 nuclei, era gravata da un servizio del debito superiore al 30% del loro reddito. E la crisi modifica sul fronte delle spese le abitudini e gli stili di comportamento delle famiglie alle prese con budget sempre più in picchiata. A raccontare la mutazione dei consumatori italiani negli ultimi tre anni è Federdistribuzione, che rappresenta il 66% delle aziende della Gdo, nei cui punti vendita ogni settimana entrano più di 60 milioni di persone e lavorano 450mila addetti. Si rinvia l’ acquisto della giacca o del cappotto nuovi facendosi andare bene quelli della passata stagione. Anche sul cambio della lavatrice nuova o del frigorifero si diventa più attendisti, salvo poi lasciarsi sedurre dagli ultimi gadget tecnologici. Ai massimi l’ attenzione per le promozioni, facendo lo slalom tra le migliori offerte degli scaffali, a caccia del prodotto più conveniente senza rinunciare troppo alla qualità. Ma si risparmia anche sulla quantità: stop alle grandi scorte, si parcellizzano pacchi di pasta, bottiglie di olio e di pelati. 28/11/2012.
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