Reality in tilt
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fonte:
- Il Tempo
DA ILTEMPO.COM
L’ altra zuffa per una faccia che va per la maggiore: il Morgan divo di X-Factor e schierato per Sanremo. Che cosa è successo nella casa di Cinecittà? Che a un recluso è scappata una bestemmia e, come detta rigido regolamento, è stato squalificato. E che un altro è stato "nominato" nonostante sia il beniamino del pubblico. Ma anche qui alt da regolamento. Vietata l’ uscita del più votato dai telespettatori. Così s’ impenna il dibattito: lettere di fuoco, blog, facebook, dichiarazioni. I permissivi fanno spallucce alla bestemmia del tatuatissimo Scattarella, anzi rivendicano diritto di cittadinanza al turpiloquio in tv. Nascono i gruppi di pressione per il ritorno di Massimo e s’ ingarbuglia la questione toccando alte vette: filofosi d’ estetica discettano sul discrimine tra parolaccia acconcia e no, mica è solo la pia donna in parrocchia a indignarsi col parroco. Così il Moige boccia Marcuzzi e C. Ma s’ innestano altri filoni: qualche recluso apostrofa con un "mongoloide" il collega meno sveglio e c’ è la giusta rivolta per l’ offesa a chi si porta addosso quell’ handicap. Al punto che la saggia Alessia vieta l’ epiteto ai "cattivi" ragazzi. Quanto a Marin, il nominato che piace ai telespettatori, scende in campo l’ onnipresente Codacons. E no, questo è un problema di democrazia, dice il paladino dei consumatori e dei teleutenti: Mauro non può rischiare l’ esclusione, sarebbe una beffa per la democrazia del digitale (una volta si diceva tubo catodico, ma c’ era un altro savoire faire, che diamine). Di più, sarebbe un imbroglio per tutti quelli che da casa "affrontano dei costi per votare il proprio concorrente preferito", obietta l’ avvocato Rienzi. Dunque Canale 5 ed Endemol rientrino nei ranghi. Nella tv sregolata vigono regole. Di buon costume, di educazione, di deontologia. Di etica, pure. Ed ecco il caso Morgan. Il ragazzo col ciuffo, il giudice dei divi in nuce, della gioventù che spera, fa l’ elogio della cocaina in una intervista in uscita su "Max". "La uso come antidepressivo, apre i sensi in chi li ha sviluppati e li chiude ad altri. Fa bene. E Freud la prescriveva". La misura è colma, dirà la morale comune, con uno scatto di buon senso, se non di orgoglio. Insorge all’ outing il ministro Meloni, idem il sottosegretario a Palazzo Chigi, Giovanardi, idem ancora il presidente dei senatori Pdl Gasparri. A viale Mazzini Mauro Mazza, guida di Rai Uno, convoca il direttore artistico del Festival di Sanremo, Gianmarco Mazzi. Perché nel regno della mammolona Clerici l’ ex Bluevertigo doveva entrare con una canzone dal titolo quasimodiano come "La sera". Ma il motivo da volo pindarico molto probabilmente non lo sentiremo dal palco dell’ Ariston. Inutile che Morgan corregga il tiro: "Intervista carpita, mi riferivo a quello che facevo in passato". Inutile anche che dal blog Mario Adinolfi commenti: "Tutti sapevano della cocaina di Morgan, la stessa che corre a fiumi nel mondo della tv e dello spettacolo. Spero che l’ ingenuità non gli costi il Festival". La pessima tv magari riesce a scuoterci.
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