12 Marzo 2003

Rc Auto, verso un accordo Ania-consumatori

RESTA ANCORA APERTA LA QUESTIONE DEI RIMBORSI. IL DECRETO «SALVACOMPAGNIE» ALLA CAMERA

Sconti a neopatentati e famiglie
Rc Auto, verso un accordo Ania-consumatori




La grana dei rimborsi delle Rc auto è ancora lontana dall´essere risolta. Gli automobilisti però, mentre il Parlamento deve trasformare in legge il decreto «salvacompagnie», riusciranno a portare a casa un po´ di sconti e qualche facilitazione sulle polizze. Otto associazioni dei consumatori, le meno battagliere dallo scorso anno riunite sotto la bandiera della Coalizione, infatti stanno per siglare un accordo con l´Ania. «Questione di giorni, forse già in settimana, mancano solo le firme» ha annunciato ieri il ministro alle Attività Produttive Antonio Marzano. Ecco le facilitazioni più importanti che potrebbero già entrare in vigore prima dell´estate: non ci sarà più la presunzione di rischiosità per i neopatentati e gli automobilisti con meno esperienza non saranno iscritti d´ufficio nella fascia di polizza più elevata; la classe di merito sarà conservata in caso di furto o rottamazione e sempre se la vettura viene rubata la compagnia restituirà il premio per il periodo di mancato uso; se ci sono passeggeri feriti o danneggiati a bordo di un veicolo, paga subito la compagnia assicurativa del mezzo danneggiato, che poi si dovrà rivalere sulla compagnia del veicolo che ha provocato l´incidente; la assicurazioni dovranno prevedere tariffe agevolate per la seconda macchina e sconti per le famiglie. Per l´ala dura del movimento consumatori, quelle dell´Intesa, si tratta però di piccole concessioni che non risolvono la vera questione: la restituzione di quella parte dei premi pagati in più a causa del cartello tra compagnie tra il 1995 e il 2000. «Il congelamento delle tariffe – scrivono Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori – , gli sconti per i neopatentati, l`abbattimento dei premi in alcune zone calde, l`adattamento delle tariffe ai profili familiari sono tutte proposte positive che non c`entrano però con i risarcimenti dei danni e che sono assolutamente insufficienti per il raggiungimento di un accordo». Per l´Intesa dunque non basta. Occorre monetizzare attraverso un «bonus» che l´Ania, sotto la direzione di Gianpaolo Galli, sta valutando tra mille dubbi. Soprattutto economici, visto che si ragiona su una media di 100 euro a testa per circa 18 milioni di utenti. Quest´ultimo sarebbe, con forme e cifre ancora da studiare, comunque l´unico accordo vero che porterebbe il ministro ritirare il decreto «salvacompagnie». Nell´attesa in Parlamento si va avanti. Ieri il testo del decreto che rende più difficili e più lunghi i ricorsi contro le maggiori 17 compagnie di assicurazione italiane è arrivato alla Camera. Nelle scorse settimane era stata annunciato un fronte trasversale da Rifondazione ad Alleanza nazionale contrario al provvedimento. Ieri il presidente dei deputati di An, Ignazio La Russa, ha annunciato che il suo partito «voterà con convinzione a favore anche se l´Ania deve prendere un impegno formale a ridurre le tariffe». Ma il «male minore», per dirla con il ministro Marzano, non convince tutti anche all´interno della maggioranza. In particolare l´area sociale di An, quella che ruota intorno a Teodoro Buontempo per intenderci, non vede di buon occhio una decisione piuttosto impopolare. Più probabile allora che, tra molti mal di pancia, il decreto alla Camera passi. Poi verrà messo da parte, magari reiterato, nella speranza di arrivare ad una conciliazione Ania-consumatori. Il ministro Marzano per ora tira dritto: «Premesso che il decreto riguarda i giudici di Pace e non il settore della Rc Auto non si può mettere in crisi un intero mercato con un giudizio di equità, cosa che succede quando i contratti riguardano una massa di consumatori. L`equità sulla base della quale decidono i giudici poi non è la stessa per ognuno di noi». Il governo comunque, consapevole di aver assunto una posizione scomoda, sta facendo di tutto per arrivare all´accordo favorendo incontri ufficiali e non.

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