Rc auto, ultimatum di 15 giorni per i 4 milioni senza tagliando
-
fonte:
- Corriere della Sera
ROMA – Sono dieci su cento gli automobilisti italiani che circolano senza il tagliando dell’ assicurazione. Si tratta di quasi 4 milioni di possessori di veicoli, da oggi individuati e inseriti nell’ enorme banca dati del ministero dei Trasporti. Entrando sul sito del ministero e cliccando sul link opportuno è possibile infatti verificare se la propria auto o il proprio motorino risultano regolarmente assicurati. Chi non è in regola con l’ assicurazione, si legge in un comunicato del ministero, prima di mettersi alla guida deve provvedere «entro 15 giorni» a regolarizzare la posizione, se non lo fa, «si procederà alla trasmissione delle informazioni sui casi di inadempienza al competente ministero dell’ Interno affinché ne vengano informate tutte le forze di polizia e le Prefetture competenti». Questo significa che arriverà subito a casa la multa, che come prevede il codice della strada all’ articolo 193, stabilisce sanzioni che vanno da 841 a 3 mila 366 euro, oltre al sequestro del veicolo? Non proprio perché la legge prevede che si debba pagare l’ assicurazione se si circola con l’ automobile, occorre quindi dimostrare che il veicolo circolava senza tagliando. E qui entra in gioco la possibilità di utilizzare il sistema di telecamere tutor e ztl a cui sarebbe più difficile sfuggire. Nell’ articolo sulla Rc auto del decreto Destinazione Italia, poi stralciato e che quindi non è stato approvato ieri, era contenuta la possibilità di una modifica normativa che consentiva di erogare sanzioni per chi circola senza tagliando anche con ztl e tutor, incrociando subito, alla contestazione, le banche dati e in questo modo rendendo difficile la vita dei «furbi». Adesso per ottenere questo importante passaggio occorrerà attendere, spiega il relatore della norma Yoram Gutgeld, deputato del Pd, «l’ approvazione del ddl che acquisirà tutta la materia stralciata». Un vero peccato, dice il sottosegretario ai Trasporti Erasmo D’ Angelis, che da un lato rilancia la banca dati del ministero con comprensibile orgoglio («abbiamo realizzato un imponente archivio informatico e individuato i 3 milioni e 800 mila automobilisti evasori»), e dall’ altro osserva: «Massimo rispetto per il lavoro parlamentare ma lo stralcio di questa mattina dei provvedimenti sulle assicurazioni auto dal decreto Destinazione Italia rischia di riportare alla casella di partenza anche la lotta serrata alle frodi assicurative con strumenti adeguati al livello di evasione». E ancora, «speravamo nella modifica del sistema degli accertamenti per sostenere il prezioso lavoro delle forze dell’ ordine, nazionali e locali, e spero che il Parlamento possa velocemente approvare il nuovo disegno di legge che conterrà l’ articolo stralciato grazie al quale sono possibili le sanzioni anche attraverso Ztl e tutor». Non c’ è solo questo tema tuttavia nel decreto stralciato. Tra le altre questioni, si indicava la possibilità, non obbligatoria, di inserire la scatola nera sulla propria automobile ottenendo risparmi sull’ assicurazione, e l’ obbligo invece di rivolgersi, per le riparazioni, ad un carrozziere indicato dalle compagnie di assicurazione. Niente di tutto questo. I partiti, dal Pd a Forza Italia, hanno chiesto e ottenuto la cancellazione del pacchetto, con unica voce fuori dal coro, insieme al Codacons, quella del Sottosegretario allo Sviluppo del Nuovo centrodestra Simona Vicari, secondo cui alla fine ci rimetteranno i cittadini perché le norme avevano come obiettivo globale ridurre il costo dell’ assicurazione del 20 per cento. E oggi in Italia i premi assicurativi sono più alti del 30 per cento rispetto agli altri Paesi europei. Maggioranza e opposizione brindano. Forza Italia esulta («questa marcia indietro del governo è un grande successo»). Così pure i Cinquestelle, per i quali quelle norme «favorivano soltanto la lobby delle assicurazioni». La Lega Nord dichiara vittoria per aver «salvato» i carrozzieri che rischiavano danni economici dal decreto. Critica invece Sel di Nichi Vendola. Per Sel e per il Codacons, si è persa un’ occasione per abbassare le tariffe, troppo alte. Allo stesso modo la pensa l’ ex presidente del Senato Renato Schifani: «Così si impedisce la riduzione delle tariffe, pari almeno al 20 per cento». E l’ Ania: «Con lo stralcio è stata vanificata, nell’ immediato, l’ intenzione del governo di assicurare una riduzione strutturale delle tariffe Rc auto». Nel frattempo, comunque, i nominativi degli «evasori» che non si saranno messi in regola con il pagamento dell’ assicurazione entro 15 giorni saranno trasmessi a Polizia e Prefettura. Mariolina Iossa.
-
Sezioni:
- Rassegna Stampa
-
Aree Tematiche:
- ASSICURAZIONI
- AUTO MOTO