14 Marzo 2003

Rc auto, siti a lutto contro il decreto blocca ricorsi


Rc auto: non ci stanno i consumatori al decreto blocca ricorsi approvato dalla Camera e le quattro associazioni di Intesa – Adusbef, Adoc, Codacons e Federconsumatori – listano addirittura a lutto i propri siti Internet in segno di protesta contro governo e parlamento. In più, le associazioni assicurano che «la battaglia non finisce qui», anzi diventa «a rischio qualsiasi accordo con l?Ania», come sottolinea in una nota Coalizione. «Cari consumatori – è scritto nella home page di Codacons, che presenta un fondo tutto nero – tra i diritti di 18 milioni di assicurati e gli interessi di 17 compagnie, condannate dall?Antitrust per aver aumentato le tariffe Rc Auto (+94,6% negli ultimi 6 anni, a fronte di un?inflazione del 15,5%), il governo ha scelto di favorire le aziende assicurative approvando un decreto ammazza diritti. Sarà bene ricordarlo quando andremo a votare».
Intesa, in una nota, sottolinea come «oggi diventa ancora più arduo il dialogo di fronte ad una ghigliottina già azionata per uccidere le ragioni sacrosante di 18 milioni di cittadini. Se fino a ieri era difficile sedersi al tavolo con il ministro Marzano – aggiungono Adusbef, Adoc, Codacons e Federconsumatori – dopo l?approvazione di un decreto truffa, di cui il governo ed il ministro si assumono tutta la responsabilità, il dialogo diventa più arduo: continueremo in tutte le sedi l?opposizione per bloccare un decreto che stravolge ogni regola di diritto e che, ancora una volta dimostra come il governo sia sensibile alle sole ragioni dei poteri forti, a danno dei diritti individuali di milioni di cittadini ai quali sono stati tolti diritti inalienabili».
I consumatori delle otto associazioni di Coalizione (che ci scrivono per contestare qualsiasi appartenenza politica e, soprattutto, di essere di centro-destra) aggiungono poi che il decreto «mina la credibilità del governo». E che la «bocciatura da parte della Camera dell?emendamento che avrebbe ripristinato il giudizio secondo equità per tutte le vertenze di carattere individuale, pregiudica seriamente qualsiasi ipotesi di accordo con l?Ania». La mancata approvazione dell?emendamento inoltre «equivale ad un deciso passo indietro rispetto alle indicazioni degli ultimi anni della Comissione Ue in materia di tutela dei consumatori».
La vicenda avrà «gravi ripercussioni»: ne è sicura la deputata verde Luana Zanella: «Il decreto Rc auto ha inferto una nuova ferita alla democrazia».

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