29 Marzo 2001

Rc auto, scatta la multa

Rc auto, scatta la multa


Amato: stretta del governo contro il caro polizze

Il Tar conferma la sanzione da 700 miliardi alle compagnie. L`Ania: “Una speculazione politica“

ROMA – Rc auto, il Tar del Lazio respinge il ricorso delle assicurazioni contro la multa record da 700 miliardi inflitta dall`Antitrust. Le 38 imprese si preparano a pagare importi divesificati (da un minimo di 600 milioni a un massimo di quasi 95 miliardi), e l`ultima speranza di evitare il salasso è un ribaltamento della situazione da parte del Consiglio di Stato, a cui hanno fatto ricorso. Ma per le compagnie il clima è pesante. Ieri il Consiglio dei Ministri ha dato il via ad una vera e propria “stretta“ sul settore, esercitata attraverso i poteri di controllo dell`Isvap. l`Istituto di vigilanza sulle assicurazioni dovrà sorvegliare attentamente i bilanci delle società, valutandone la situazione finanziaria. In pratica, entreranno nel mirino di Isvap e governo, tutte quelle compagnie che aumenteranno le polizze ben oltre il tasso d`inflazione senza avere una situazione patrimoniale che giustifichi gli incrementi delle tariffe Rca. La “soglia“ massima tollerata, prima dei controlli incrociati, sarà mediamente del 56%.
E sempre ieri il presidente del Consiglio Giuliano Amato ha teso una mano ai consumatori invitando l`Isvap a pubblicare al più presto l`esito dell`indagine sui prezzi praticati dalle imprese (in alcuni casi gli aumenti annunciati sono superiori al 30%), proprio per garantire ai cittadini «la possibilità di valutare quale compagnia può essere più conveniente di altre». Amato ha spiegato che i dati pubblicati nei giorni scorsi, sono «talmente aggregati» che spesso, non si riesce a capire dove sono le reali differenze tra imprese. Il premier ha poi confermato che durante il Consiglio dei ministri «si è parlato di assicurazioni, anche se bisognerà presto riparlarne: preoccupa il fatto che le famiglie si trovino davanti esclusivamente alla fine delle disposizioni di blocco. Vorremmo essere certi – ha concluso il premier – che diventi operativa la nuova disciplina, che contiene delle innovazioni sostanziali nei rapporti tra assicurazioni e assicurati».
Immediata la replica dell`Ania, che attraverso la voce del presidente Alfonso Desiata, ha sparato a zero sulle prese di posizione del governo: «Il mondo politico, strumentalizza questa sentenza che, siamo certi, sarà annullata dal Consiglio di Stato». Un`accusa durissima, che rischia di raffreddare ulteriormente i già tiepidi rapporti tra compagnie ed esecutivo. Secondo il ministro dell`Industria Enrico Letta, «la decisione del Tar è, invece, un dato importante. E il fatto che oggi le compagnie hanno aumenti totalmente differenziati, dallo zero al 30%, dimostra che comincia ad esserci concorrenza, dopo anni di cartello». Sull`ipotesi di “rimettere“ nelle tasche dei consumatori i 700 miliardi, Letta ha precisato che «è una giusta richiesta. Quella multa deve essere utilizzata a favore dei consumatori: e così faremo». Un appello all`Ania lo rivolge il sottosegretario all`Industria Cesare De Piccoli: «Desiata non faccia prevalere calcoli miopi, che possono mettere a repentaglio il dialogo. Nei prossimi giorni, renderemo noti i listini, compagnia per compagnia con i 9 profili tariffari divisi per i capoluoghi di provincia. Bisogna fare presto ha concluso De Piccoli perché sindacati e utenti, oltre ad aumenti insostenibili, ci hanno segnalato casi preoccupanti di disdetta nei confronti di assicurati modello. E tutto ciò è inaccettabile». La soddisfazione del Codacons, che ha seguito passo dopo passo l`iter della querelle, è stata espressa dall`avvocato Francesco Acerboni: «È un passaggio storico, con questa sentenza l`Italia è veramente più europea». Dal fronte sindacale è giunta infine la posizione del segretario della FisacCgil Roberto Treu: «Dopo la fine del blocco delle tariffe, il governo deve avviare un tavolo di concertazione fra le parti, per definire una vera e propria Carta dei diritti dell`assicurato».

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