RC AUTO: Ora rischia di saltare il “patto anti-rincari“
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fonte:
- Gazzetta del Sud
ROMA ? Il sasso nello stagno l`ha lanciato ieri mattina a mezzo stampa il presidente dell`Ania, Fabio Cerchiai: il patto anti-rincari firmato di recente tra associazioni dei consumatori e assicurazioni con la mediazione del governo rischia di saltare. «A sei mesi dall`approvazione della riforma della Rc auto ? ha spiegato Cerchiai ? la tabella unica nazionale per la quantificazione del danno biologico non ha ancora visto la luce. E anzi, poichè il ministro della Salute Sirchia ha modificato la commissione che stava finendo di elaborarla, si rischia di dover ricominciare tutto daccapo». «Per moderare le tariffe ? ha proseguito il presidente dell`Ania ? bisogna ridurre i costi. Le microlesioni costituiscono il 60% dei costi di risarcimento per danni fisici. La tabella è fondamentale. Così come è importante che questa preveda maggiori risarcimenti per le grandi invalidità, minori per le microlesioni». A parere di Cerchiai, l`unica voce sulla quale si può ancora agire «resta il costo dei sinistri: ad esempio, quello del contenzioso, degli avvocati. Torneremo a proporre ? ha annunciato ? che nei primi 90 giorni dall`incidente le parti cerchino l`accordo senza assistenza legale». Parole che, di fatto, hanno fatto riemergere proteste appena sopite dall`accordo siglato dieci giorni fa al ministero delle Attività produttive e che hanno costretto qualche compagnia, come le Generali, a smentire le intenzioni di venire meno ai patti. La compagnia del Leone di San Marco ha infatti confermato che non ci sarà nessun aumento fino alla fine del 2003, mantenendo di fatto le tariffe auto ferme per 2 anni e per 12 mesi quelle dei motocicli. Ma non basta. Elio Lannutti, presidente dell`Adusbef ha attaccato pesantemente Cerchiai che, a suo dire, «continua a dettare la linea e le sue condizioni al governo: se l`esecutivo non approva in fretta la tabella unica per la quantificazione del danno biologico, non ci sarà alcuna moderazione tariffaria». Insomma, sostiene Lannutti, «l`ossessione dell`Ania è quella della riduzione dei risarcimenti, fino ad arrivare alla loro abolizione, magari per decreto». In questa strategia l`Intesa dei consumatori vede «confermata l`esattezza della posizione assunta contro l`accordo firmato il 5 maggio». Adusbef, Codacons e Federconsumatori (tre delle quattro sigle dell`Intesa dei consumatori) definiscono una «promessa da marinaio» la decisione di Generali di non applicare nessun aumento. E attaccano: «Per risarcire i consumatori dei danni inferti dalle politiche di cartello guidate proprio dalle assicurazioni Generali ci vogliono i fatti concreti».
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